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21/1/2009

“La tela” di Macerata, un museo per raccontare l’eccellenza artigiana

Nasce una struttura museale dedicata alla storia della tessitura nella regione, con immagini, strumenti, piante tintoree e da fibra per conoscere e sperimentare tecniche e tradizioni

Si trova a Macerata il nuovo Museo Regionale della Tessitura delle Marche, ospitato nei locali del laboratorio di tessitura "La tela", fondato nel 1986 nei locali di una vecchia falegnameria e dedicato fin dall'inizio a progetti culturali, formativi e didattici.

Il laboratorio ha organizzato il museo come una raccolta di beni, ai quali, al di là del valore d’uso, si vuole restituire la dignità di oggetti "artistici"; è un invito ad ascoltare ciò che gli strumenti ancora comunicano o hanno comunicato nel tempo.

Il percorso museale prevede tre ambiti specifici: il corridoio degli strumenti e della memoria, l'angolo della tessitura a liccetti e il giardino delle piante per il filo e per il colore, tutti organizzati per dare la possibilità al visitatore di comprendere i manufatti in tela, proponendo anche una sperimentazione diretta della lavorazione tipica del territorio marchigiano.

Il primo spazio espositivo del museo è il corridoio degli strumenti del passato, uno spazio in cui sono stati raccolti tutti gli strumenti tradizionali della filatura: spolette, fusi, dipanatori per svolgere il filo dalla matassa, la gramola, che serviva alla separazione della canapa o del lino dalla sua parte legnosa, la rocca o conocchia che veniva utilizzata per reggere la lana o la canapa durante la filatura, l’arcolaio, utilizzato per la preparazione del filo che veniva torto e poi arrotolato attorno al rocchetto. Accanto a questi strumenti, che risalgono all’Ottocento e ai primi del Novecento sono stati ricostruiti anche due telai antichi, il primo verticale a pesi e l’a ltro orizzontale a tensione, tutti circondati da un racconto per immagini della lavorazione tessile.

Il secondo ambiente del museo è l’angolo della tessitura a liccetti, dedicato alla sperimentazione pratica attraverso un telaio tradizionale, impostato secondo l’antico procedimento tessile documentato sin dal XIII e XIV secolo in Italia. Attraverso questa pratica si possono realizzare liste figurative stilizzate, grazie a un programma manuale fissato sull’ordito. Oltre all’esperienza didattica, questo spazio propone anche un percorso fotografico che illustra le opere eseguite secondo l’antica tecnica da alcuni artisti della provincia di Macerata, che unito a un documentario che spiega le fasi di lavorazione dei tessuti, dà un’idea completa della produzione tessile tradizionale delle Marche.

La terza parte del museo è all’aperto ed è dedicata al giardino delle piante per il filo e per il colore: un piccolo spazio verde che accoglie collezioni di piante tintoree e da fibra utilizzate dall’antichità sino all’Ottocento, quando molte di esse sono state sostituite da sostanze sintetiche, per colorare i tessuti e per la tessitura.

Questo curioso museo nato dalla professionalità e dalla passione delle sue creatrici, Patrizia Ginesi e Maria Giovanna Varagona, si presenta quindi come un luogo dove all’osservazione si unisce la sperimentazione pratica; un luogo in cui dalla storia delle tradizioni tessili si passa alle produzioni che nel corso dei secoli hanno preso vita tra i telai di questa provincia delle Marche; un luogo in cui anche il colore e i profumi delle piante raccontano le origini antiche dell’arte del tessuto.

Una delle tele esposte nel museo
Una delle tele esposte nel museo


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