Lo sport paralimpico al Musme
Nel Museo di Storia della Medicina di Padova una sezione dedicata a “Sport, tecnologia e disabilità”. Protagonisti Martina Caironi, Bebe Bio e Alex Zanardi
Il Musme – Museo di Storia della Medicina di Padova ha da ottobre una nuova sezione dedicata al mondo dello sport paralimpico: “Sport, tecnologia e disabilità”. I protagonisti sono tre grandi atleti: Martina Caironi, specialista dei 100 metri piani e del salto in lungo, pluricampionessa olimpica, la donna con protesi più veloce al mondo; Bebe Vio, prima e unica atleta al mondo a tirare di scherma senza braccia, vincitrice dal 2014 di tutte le competizioni internazionali alle quali ha partecipato, e Alex Zanardi, campione di handbike, dopo un passato da pilota automobilistico, vincitore di quattro ori paralimpici, due argenti e dieci titoli mondiali. I tre campioni hanno messo a disposizione i supporti di cui si sono avvalsi per allenarsi e per compiere le loro straordinarie imprese agonistiche: le protesi e la handbike, accanto alle quali sono presenti le loro video testimonianze.
L’iniziativa coinvolge anche l’Università di Padova, parte del Comitato scientifico museale, con l’obiettivo di dar conto del progresso medicotecnologico nel campo delle protesi per disabili e di illustrare il lavoro di una collettività di ricercatori di varie discipline. Come spiegano i professori Laura Nota, associata di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione, e Arturo Natali, ordinario in Bioingegneria Industriale, «il lavoro di creazione di questi dispositivi richiede la condivisione di competenze relative al mondo della fisica, della chimica, della biologia, dell’ingegneria, della medicina e della psicologia (...) Dietro a una protesi si nascondono ore di analisi sperimentale e computazionale al fine di perseguire un risultato ogni volta migliore, per ridare a una persona funzionalità che potevano sembrare irrimediabilmente perdute».
