damigiana

Tipo:

Opere; damigiana; Oggetto fisico

Categoria:

Beni materiali della tradizione e del folklore

Autore:

artigianato contadino

l'oggetto si inserisce nel ciclo produttivo della vite. Così come le botti, anche le damigiane, riempite, non venivano sigillate. Il vino continuava la fermentazione, perciò dovevano essere controllate e di tanto in tanto rimboccate. Completata la fermentazione il vino diventava meno torbido e, quindi, veniva travasato per liberarlo dai sedimenti. I travasi dovevano essere eseguiti durante la fase calante della luna, con clima asciutto e in assenza di venti caldi. Si travasavano prima i vini bianchi e poi quelli rossi. Il travaso consistevasostanzialmente nel togliere il vino dalle botti riportandolo nei tini mentre si provvedeva a lavareall'aperto le botti e a farle asciugare. Risistemate le botti in cantina vi si riponeva il vino. Se questo era conservato nelle damigiane si travasava, passandolo da un recipiente all'altro, con l'ausilio di un tubo di gomma
recipiente in vetro dalla grossa pancia tondeggiante, rivestito quasi interamente da un intreccio che nella parte superiore è in paglia e in salice, in quella inferiore in solo salice. Aidue ganci di ferro che fuoriescono sui lati si collegano i manici di ferro e di legno. In prossimitàdel collo in vetro di cui il recipiente è privo, poiché rotto, è posto un colletto circolare e piatto di ferro. In basso nella parte anteriore è presente una cavità rettangolare nella quale è collocato un corpo metallico con cannello centrale. Superiormente sono visibili due toppe rettangolari, una in ferro fissata con chiodi, l'altra in cuoio cucita con spago

Estensione:

altezza: cm. 66; larghezza: cm. 50

Materia e tecnica:

paglia

Ambito geografico:

Museo Demologico dell'Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana, Via Monastero, San Giovanni in Fiore (CS) - ciclo produttivo della vite,inv. 271 (1982)