Il patrimonio culturale respira una nuova vita con le tecnologie digitali e Internet. I cittadini hanno ora opportunità senza precedenti di accedere a materiale culturale, mentre le istituzioni possono raggiungere un pubblico più ampio, coinvolgere nuovi utenti e sviluppare contenuti creativi e accessibili per il tempo libero e l’istruzione.
Elenchiamo in ordine cronologico una serie di documenti strategici:
2011 – Commission Recommendation on digitisation and online accessibility and digital preservation of cultural material (2011/711/EU)
La Raccomandazione della Commissione sulla digitalizzazione e l’accessibilità online e la conservazione digitale del materiale culturale (2011/711/UE) ha rappresentato una pietra miliare nella politica culturale digitale. È l’unico strumento politico a livello dell’Unione europea che affronta l’intero ciclo di vita digitale dei beni culturali: pianificazione, monitoraggio e digitalizzazione, finanziamenti, facilitazione dell’accesso online e del riutilizzo, conservazione digitale. La raccomandazione invitava gli Stati membri a intensificare gli sforzi, mettere in comune le proprie risorse e coinvolgere il settore privato nella digitalizzazione del materiale culturale, al fine di aumentare l’accessibilità online del patrimonio culturale europeo, stimolare il coinvolgimento dei cittadini e la crescita delle industrie creative europee. Il materiale digitalizzato dovrebbe essere reso accessibile tramite Europeana, la piattaforma culturale europea che fornisce l’accesso a un’ampia gamma di contenuti digitali provenienti dalle istituzioni culturali europee. La raccomandazione raccomanda agli Stati membri di migliorare l’accesso e l’uso del materiale culturale digitalizzato di pubblico dominio: a) garantendo che il materiale di pubblico dominio rimanga di pubblico dominio dopo la digitalizzazione; b) promuovendo il più ampio accesso possibile al materiale digitalizzato di pubblico dominio nonché il più ampio possibile riutilizzo del materiale a fini non commerciali e commerciali; (c) adottando misure per limitare l’uso di filigrane intrusive o altre misure di protezione visiva che riducono l’utilizzabilità del materiale digitalizzato di pubblico dominio.
2015 – Survey Report on Digitalization in European Cultural Heritage Institutions
Il rapporto, redatto da Enumerate, affermava che nel 2015 il 50% del patrimonio doveva ancora essere riprodotto. Sono passati diversi anni da allora, ma tenuto conto della pandemia, c’è ancora molto lavoro da fare.
2015 – European Digital Single Market Strategy
Questa strategia, adottata dalla Commissione europea nel 2015, si fonda su tre pilastri:
La sfida è accrescere le opportunità di accesso online, abbattendo le barriere. Bisogna digitalizzare il patrimonio culturale europeo, rendendolo accessibile online e preservandolo per le generazioni future. Digitalizzare il patrimonio culturale crea valore culturale ed economico, velocizza la modernizzazione nell’erogazione dei servizi pubblici, può stimolare l’economia della conoscenza e creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Digitalizziamo il nostro patrimonio culturale non per noi stessi. Digitalizziamo per creare valore economico e nuovi posti di lavoro.
2018 – Cultural heritage: Digitisation, online accessibility and digital preservation: consolidated Progress Report on the implementation of Commission Recommendation (2011/711/EU) 2015-2017
Il rapporto, pubblicato dalla Commissione europea, aveva l’obiettivo di: (a) monitorare i progressi in ciascun Stato membro dei cinque ambiti interessati dalla Raccomandazione (2011/711/UE); (b) fornire una panoramica completa delle strategie e delle politiche degli Stati membri in materia di digitalizzazione del patrimonio culturale; (c) evidenziare le migliori pratiche e le opportunità per le economie di scala; d) individuare possibili sinergie con iniziative a livello dell’UE.
2019 – Declaration of cooperation on advancing digitisation
Secondo la dichiarazione, firmata da 27 Stati membri, la cooperazione si basa su tre fondamenti: (a) un’iniziativa paneuropea per la digitalizzazione 3D di manufatti, monumenti e siti del patrimonio culturale; b) il riutilizzo delle risorse culturali digitalizzate per favorire l’impegno dei cittadini, l’uso innovativo e le ricadute in altri settori; (c) il rafforzamento della cooperazione intersettoriale e transfrontaliera e lo sviluppo di capacità (capacity building) nel settore del patrimonio culturale digitalizzato.
2021 – Commission recommendation on a common European data space for cultural heritage (10/11/2021)
La Commissione europea ha pubblicato nel novembre 2021 una raccomandazione su uno spazio comune europeo di dati per il patrimonio culturale. L’obiettivo è quello di accelerare la digitalizzazione in questo ambito, in particolare monumenti e siti del patrimonio culturale, oggetti e manufatti da tramandare alle generazioni future. Gli obiettivi sono proteggere e preservare le persone a rischio e promuovere il riuso delle risorse culturali in settori come l’istruzione, il turismo sostenibile e la creatività. La Commissione incoraggia gli Stati membri a digitalizzare entro il 2030 tutti i monumenti e i siti a rischio di degrado e la metà di quelli ad alta frequentazione turistica. La presente raccomandazione contribuirà agli obiettivi del decennio digitale promuovendo un’infrastruttura digitale sicura e sostenibile, le competenze digitali e l’adozione delle tecnologie da parte delle imprese, in particolare delle PMI. Europeana, la piattaforma culturale digitale europea sarà alla base della costruzione dello spazio dati comune per il patrimonio culturale. Consentirà a musei, gallerie, biblioteche e archivi di tutta Europa di condividere e riutilizzare le immagini digitalizzate del patrimonio culturale come modelli 3D di siti storici e scansioni di dipinti di alta qualità.
2021 – Decennio digitale europeo
Nel 2021 è stato lanciato il decennio digitale con la forte intenzione di porre il cittadino al centro delle politiche e delle azioni dell’Unione Europea per il digitale; già un anno prima, nel 2020, la Commissione europea aveva pubblicato la sua strategia sui dati per promuovere i valori e le regole dell’UE.
Questa strategia dei dati si traduce nella creazione di spazi di dati comuni a livello europeo per quattordici settori industriali. Un’infrastruttura orizzontale, regole di governance e gestione del GDPR garantiranno l’interoperabilità tra questi spazi di dati settoriali. L’intenzione di creare uno spazio dati per il patrimonio culturale accanto a settori come la salute o la mobilità è stata accolta con grande entusiasmo.