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autoritratto di Rembrandt

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dipinto

Tipo:

Opere; dipinto; Oggetto fisico

Categoria:

Opere d'arte visiva

Autore:

Rembrandt Harmenszoon van Rijn (1606 - 1669)

Collezione dell'Elettore Palatino del Reno? (Mariette). Collezione Gerini( ante 1724?). Acquistato presso i Gerini dal granduca Ferdinando III di Lor ena per la Galleria di Palazzo Pitti nel 1818 per 500 zecchini (Ewald 1976 ). Passato da Pitti agli Uffizi nel 1922 (è probabile che risalga a questo momento il cambio della cornice da neoclassica a intagliata barocca nella quale la tavola si trova attualmente). La provenienza del dipinto dalle c ollezioni elettorali di Dusseldorf è affermata dal Mariette (1759), ma, a nostra conoscenza, non è provata documentariamente. Naturalmente i rapport i con Firenze dell'Elettore Palatino del Reno, Johann W. von der Pfalz, ch e aveva sposato in seconde nozze la figlia del granduca di Toscana Cosimo III, Anna Maria Luisa, erano molto stretti e nulla impedisce di pensare ch e egli avesse inviato il quadro ai Gerini in qualche occasione. Sembra qua si certo, comunque di poter identificare quest'opera con quella che fu esp osta, con provenienza Gerini, alla mostra della SS. Annunziata nel 1724 (B orroni Salvadori 1974), anche se la descrizione è approssimativa e non ta le da poter servire di sicura identificazione. Tuttavia, dato che non semb ra che i Gerini possedessero altre opere del pittore, sembra logico dedurr e che si tratti della stessa opera. Il quadro è sempre stato considerato autentico da quanti se ne sono occupati, fino ai dubbi espressi nel 1958 e 1959 (Bredius Gerson) da H. Gerson, che lo giudicava difficilmente giudic abile nello stato presente. Lo stesso studioso afferma che il mantello sar ebbe stato ridipinto forse nel XVIII secolo, ma ciò non pare ravvisabile s ia a un controllo ravvicinato della superficie pittorica, sia dal risulta to radiografico. Accertabili sono invece diversi pentimenti: nel contorno del cappello, che era stato dipinto parecchio più grande e il cui impiccol imento è visibile sia a occhio nudo, sia in radiografia; nel contorno del mantello, che montava più alto sulla spalla come dimostra la zona chiara i n prossimità del ciuffo di capelli in basso a destra e che presenta soluzi oni diverse nel profilo sottostante; nelle ciocche di capelli, soprattutt o a sinistra, che appaiono più ridotte nello stato attuale. Nello sfondo a destra, inoltre, al disopra della spalla, compare una curiosa forma allun gata (forse il terminale di spalliera di un seggiolone?), visibile anche a luce radente, che il pittore ha poi ricoperto con la tinta neutra del fo ndo. Tuttavia, sia per la presenza di queste prove indirette di un'elabora zione nel corso della stesura pittorica, sia per la tecnica che l'opera pr esenta, ci sembra, e nonostante che il dipinto abbia necessità di un int ervento di manutenzione, che i dubbi avanzati dal Gerson sull'autenticità dell'opera non siano giustificati. Essa presenta infatti identità di fattu ra e di tecnica pittorica che riscontriamo negli autoritratti più giovanil i, come ad esempio quello della Alte Pinakothek di Monaco (Bredius 2). Ne i due quadri analogo è l'impasto del fondo e di taluni dettagli (lumeggiat ure sugli abiti), così come l'andamento della pennellata che segue il prof ilo delle forme; anche nei capelli, e sia pure in modo ridotto nell'esempl are di Firenze, troviamo lo stesso uso di rendere singoli capelli lumeggia ndoli a biacca (si vedano soprattutto nelle ciocche a sinistra). A nostro avviso, invece, sembra che certe sciatterie o inesattezze formali potrebb ero spiegarsi con una datazione più precoce di quelle solitamente assegna te all'opera (1634). Infatti il volto qui rappresentato dal pittore non appare quello di un uomo di 28 anni, ma parecchio più giovane. Il confront o generalmente avanzato ed accertato con gli autoritratti di Parigi (Bredi us 19) e Berlino (Bredius 21) non ci appaiono convincenti, soprattutto dal punto di vista fisionomico. Riteniamo pertanto che la data di questo auto ritratto vada ritardata di qualche anno, poiché non ci sembra che qui l'a rtista dimostri più di 24 anni circa, e anche perché le affinità tecniche con opere del periodo più giovanile ci sembrano rimarchevoli (si cfr. in p articolare i nn. Bredius 6, 7, 10, 13 e 16). La radiografia del dipinto ( parziale riproduzione in Gilardoni-Ascani Orsini-Taccani 1977) ha rivela to che l'opera è costruita già col tipico, potente senso formale del pitto re. Ne esistono numerose copie ed incisioni. Un pastello è nelle collezion i della Villa del Poggio Imperiale (Anonimo / Domenico Tempesti? foto GFS 112838, 347996); un altro, di Francesca Celeste Fanfani, datato 1736, appa rtiene alle collezioni degli Uffizi (Inv. 1890, n .7449 s; comunicazione d i S. Meloni Trkulija). Fotografie di copie ad olio esistono al RKD dell'Aj a (Basilea, coll. priv., cm. 66 x 52; Parigi, coll. L. W. Abels, 1933, cm. 60 x 50; Londra, coll. Moore, senza misure, probabilmente del XIX secolo ; Norxood, coll. F. Clarke). Incisioni: P. A. Pazzi / L. Lorenzi 1759; G. F. Schmidt 1771, rovesciata (scritta: "Le Tableau Original est à

Soggetto:

autoritratto di Rembrandt
Ritratti: autoritratto di Rembrandt. Abbigliamento: veste rosso scuro; man tello di velluto rosso scuro; berretto nero; goletta d'acciaio.

Estensione:

altezza: cm 62.5; larghezza: cm 54

Materia e tecnica:

tavola/ pittura a olio

Data di creazione:

1630 - 1634, sec. XVII; 1630 - 1634

Ambito geografico:

Palazzo degli Uffizi, Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI) - sala 44 (sala di Rembrandt),inv. Inventario 1890, n. 3890 (1890 post)

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Riferimenti

È riferito da: scheda iccd OA: 09-00186869

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Fonte dati

MuseiD-Italia / Palazzo degli Uffizi

Identificatore: work_63822

Diritti

Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Detentore dei diritti: proprietà Stato

Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio

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