Madonna del Pergolato
San Pietro da Verona
scomparto di polittico
Tipo:
Opere; scomparto di polittico; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Boccati Giovanni (1420 - 1480)
L’opera, proveniente dall’altare dell’oratorio della confraternita dei Disciplinati di san Domenico, dal 1863 è conservata nella locale Pinacoteca a titolo di deposito da parte della associazione religiosa. Le prime notizie relative alla grande pala risalgono al 1446, anno in cui i Disciplinati di san Domenico acquistarono l’opera, precedentemente commissionata e poi rifiutata da tale “Messer Agnolo” (Mariotti, 1788, p.68). La data 1447, apposta sul gradino del trono, evidentemente si riferisce ad un momento successivo a quello esecutivo, quando la confraternita decise di far aggiungere i quattro confrati, san Domenico e san Francesco. Tale ipotesi sembra confermata anche dall’analisi della superficie pittorica, che si rivela essere differente in questa zona. Ben presto, però, il dipinto subì gravi danni, che interessarono gran parte del lato sinistro della tavola centrale e della tavoletta di predella. Nel 1519 si rese, infatti, necessario un intervento di restauro, del quale fu incaricato il pittore perugino Giannicola di Paolo. La grande tavola nel suo complesso è quindi databile tra il 1446 e il 1447, in un momento successivo all’arrivo del Boccati a Perugia e all’ottenimento della cittadinanza avvenuto nel 1445. Tutto ciò autorizza a credere che a queste date l’artista camerte non fosse in una fase di formazione, piuttosto che fosse un pittore già conosciuto e affermato. Del resto in questi anni i domenicani si erano rivolti ad artisti del calibro di Domenico Veneziano, Beato Angelico e Benozzo Gozzoli; è quindi evidente che il nome del pittore marchigiano dovesse essere molto stimato. La tavola rappresenta una delle prime affermazioni in Umbria della nuova pala rinascimentale ispirata a prototipi fiorentini, in cui le figure si collocano in uno spazio tridimensionale e non astratto. Essa dimostra come il Boccati e la committenza domenicana fosse aggiornata sui nuovi canoni estetici, lo stesso non può dirsi del primo committente dell’opera, che la rifiutò forse proprio perché non in grado di comprenderla. La carpenteria, purtroppo perduta, doveva essere mobile e nella sua forma doveva contribuire ad unificare lo spazio e non a sezionarlo come accadeva nei polittici gotici. Tali novità potevano venire al Boccati solo dall’osservazione dell’opera di Domenico Veneziano, tra l’altro presente a Perugia nel 1438 e comunque attivo a Firenze in questi anni. La stessa luce e l’impostazione prospettica della tavola principale rimandano al Veneziano, come, del resto, la visione a volo d’uccello e la minuzia descrittiva dei paesaggi della predella, di indubbia derivazione fiamminga (Delogu, 1996, p.58). Influssi da Filippi Lippi e dall’Angelico sono stati, invece, riscontrati dallo Zampetti (1971, pp.26-28, 190), che riconoscendo nella tavoletta con l’Andata al Calvario le mura dell’Arsenale e la cupola di san Marco a Venezia, suppone un viaggio giovanile del Boccati a Padova (precedente a quello documentato nel 1448) e a Venezia, durante il quale l’artista può aver visto le opere del Lippi e di Donatello e dove può aver conosciuto Domenico Veneziano, ancor prima che a Perugia.
Predella.
Soggetto:
San Pietro da Verona
Personaggi: San Pietro martire.
Materia e tecnica:
tavola/ pittura a tempera
Data di creazione:
1447 - 1447, sec. XV, prima metà; 1447
Ambito geografico:
Palazzo dei Priori, Corso Vannucci, 19, PERUGIA, Perugia (PG) - esposto sala 9,inv. 151 (1918)
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Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 10-00016214-3
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Fonte dati
MuseiD-Italia / Galleria Nazionale dell'Umbria - Opere Esposte
Identificatore: work_15816
Diritti
Diritti: Pio Sodalizio Braccio Fortebraccio
Detentore dei diritti: proprietà privata
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