Tipo:

Opere; stampa fotografica bianco-e-nero; Immagine fissa

Categoria:

Fotografie

Autore:

Tuminello, Ludovico

L'iscrizione apposta da Vitali sulla busta che conteneva queste tre fotografie di Giuseppe Garibaldi le attribuisce a Ludovico Tuminello (sul recto della busta, iscrizione a inchiostro "1876/7 fotografie di Giuseppe Garibaldi date da Donna Francesca Garibaldi allo scultore Tabacchi quando stava modellando la statua di Garibaldi per il monumento a Torino"; sul verso, iscrizione a inchiostro "inediti quelli senza cartoncino e quelli piccoli su cartoncino" e a grafite "Fotografie di Tuminello"). Anche Settimelli pubblica altri esemplari simili come "gruppo di fotografie scattate da Tuminello al Generale a Roma, nel 1874, di spalle di fronte e di profilo" utilizzate per la produzione di "centinaia di busti di marmo e di bronzo" (cfr. Settimelli, 1982, pp.31, 76). L'attribuzione risulta convincente per le vicende biografiche dello stesso fotografo, particolarmente vicino agli eventi risorgimentali: vero pioniere della fotografia, fu attivo a Roma sin dal 1842, vicino a quella "Scuola romana di fotografia" che riunì molti artisti per sperimentare la nuova arte calotipica. Dal 1849, avendo partecipato ai fatti della Repubblica romana lasciò la capitale per Torino, dopo un breve periodo passato a Nizza. Nella capitale piemontese, dove rimase fino al 1869, aprì uno studio in via San Lazzaro 14, specializzato in ritratti e vedute. Eseguì in calotipia una serie sui castelli del Piemonte. Dopo aver preso parte a spedizioni in Egitto e Sudan, tra il 1859 e il 1861, nel 1869 rientra nella città natale per svolgere la sua attività in via Borgognona 82 e, successivamente, in via Condotti 21. Subentra ad Antonio d'Alessandri nella carica di fotografo ufficiale di Pio IX e documenta, nel 1870, l'assedio di Roma da parte delle truppe italiane, fotografando anche la Breccia di Porta Pia. Dai marchi commerciali si evince la sua partecipazione a diverse Esposizioni: Torino (1858), Firenze (1870), Vienna (1873), Firenze (1899). Viene anche premiato con medaglia di bronzo all'Esposizione Arti e Industria di Roma del 1890. Nel 1875 partecipa a una spedizione in Tunisia promossa dalla Società Geografica Italiana. Nel 1881-1882 Tuminello acquista quanto rimane dell'archivio fotografico di Giacomo Caneva e si impegna, nei primi anni Novanta, a fotografare una parte dei positivi dell'archivio dell'archeologo John Henry Parker, distrutti interamente da un incendio nel 1893. Nel 1903 Tuminello mise all'asta gran parte del materiale del suo studio. Oggi diverse istituzioni italiane, tra cui la fototeca dell'ICCD, conservano testimonianze della sua produzione. Vitali, nell'iscrizione citata all'inizio, riferisce che la terza moglie di Garibaldi, Francesca Armosino, avrebbe consegnato le immagini in questione allo scultore Odoardo Tabacchi, intento alla creazione del monumento a garibaldi, inaugurato in Corso Cairoli a Torino il 6 novembre 1887. Oltre a testimoniare l'uso da parte degli scultori del modello fotografico ¿ Garibaldi è infatti ripreso da ogni angolazione, di tre quarti, di profilo e anche, trattandosi di una raffigurazione scultorea, di schiena -, queste fotografie ci narrano la fortuna personale di Garibaldi e della sua immagine diffusa, in Italia e all'estero, in ogni modo: fotografata, scolpita, dipinta o resa in bassorilievo. Altri esemplari, conservati presso l'Istituto della Storia del Risorgimento a Roma, sono pubblicati da Settimelli, 1982, figg.76,77,79, p.76, che pubblica anche una composizione di cartes de visite, di proprietà privata, in cui sono inseriti gli esemplari citati e altri due ritratti di Garibaldi, con la moglie Francesca e con la figlia Clelia (Settimelli, 1982, p.75).

Soggetto:

Frontale, mezzo busto. Con il poncho a righe.
ritratto
biografia / ritratto

Materia e tecnica:

albumina/carta

Data di creazione:

1874; XIX, terzo quarto; 1874

Ambito geografico:

Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche - Civico Archivio Fotografico - Milano, Piazza Castello, 1 - Milano (MI), Italia, Collezione Lamberto Vitali, inv. L.V. 51 (2002) - proprietà Comune di Milano