tino

Tipo:

Opere; tino; Oggetto fisico

Categoria:

Beni materiali della tradizione e del folklore

Autore:

ambito calabrese

l'oggetto si inserisce nel ciclo dell'allevamento e della pastorizia, nella fase di lavorazione del maiale. I vasi di legno, successivamente di terracotta, per la conservazione delle carni salate sono tutti di forma cilindrica e di varie dimensioni. Si conservavano in salamoia i piedi, le orecchie, le cotiche, parte della costola e la lingua. I vari pezzi venivano sovrapposti crudi nel tinello, fino ad ottenere più strati, poi, si metteva sale, pepe macinato e vi si versava la salamoia un preparato di acqua e sale bollita, che, una volta raffreddata si versava sulla carne. Infine si copriva il tinello con un'asse di legno cilindrica, #timpagnu#,e una pietra per pressare meglio la carne. I prodotti così conservati si conservavano per circa un anno. Durante il periodo quaresimale, il giovedì grasso, in suffragio dei defunti, si regalavala carne in salamoia a chi non aveva ucciso il maiale
contenitore in legno dalla forma cilindrica, costituito da diciotto piccole doghe, di cui tre si allungano in basso formandone i piedi. Due cerchi in ferro bloccano il tutto

Estensione:

altezza: cm. 35; diametro: cm. 29

Materia e tecnica:

ferro

Ambito geografico:

Museo Demologico dell'Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana, Via Monastero, San Giovanni in Fiore (CS) - ciclo dell'allevamento e della pastorizia,inv. 70 (1982)