giornea
Tipo:
Opere; giornea; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Di origine ignota, probabilmente deriva dalla guarnacca o dalla cotta d'armi, la giornea che nel tardogotico si confezionava con un taglio piuttosto lungo, nella seconda met‡ XV secolo si accorcia e si allarga. Portata sciolta e indossata in prevalenza soltanto dai giovani (sia uomini che donne), la foggia era caratterizzata "dall'apertura sui fianchi, da una cintura - che poteva esserci anche solo sul davanti - e da un'imbottitura a "cannoni" che dava l'impressione di una pieghettatura. A volte presentava maniche ad ali e si legava perfettamente al farsetto e alla calzabraca". "L'eccezionale ritrovamento, risalente al 2003, costituisce un unicum per la giornea, dal momento che fino ad oggi non Ë stato reperito alcun altro esemplare nÈ in frammenti nÈ integro. Dal punto di vista tipologico, gli stessi confronti iconografici che si possono presentare (Ferrara, Perugia, Milano, Firenze) sono a dimostrare come Napoli partecipasse di una koinÈ culturale al centro dell'attenzione di tutta Europa e intelligentemente accettata dalla monarchia aragonese". Cfr. L. Portoghesi, Il Restauro di quanto resta dell'abbigliamento funebre di Diego Cavaniglia: il farsetto e la giornea, in corso di pubblicazione. Forse la tecnica della tessitura risponde ai dettami dei "Regolamenti" dell'Arte della Seta promulgati dal re Ferrante nel 1478. Cfr. G. Filangieri, Documenti per la Storia, le arti e le industrie delle prov. Di Napoli, Napoli 1883-91, vol. VI.
Il restauro del manufatto, tutt'oggi in corso, ne rende impossibile una descrizione puntuale. Dallo studio appare quasi certo che il conte alla sua morte fu vestito cosÏ come appare nella scultura marmorea del suo monumento funebre, oggi in sagrestia. Il raso cremisi della giornea aveva in origine decorazioni in oro e molto probabilmente un ricamo sulla spalla destra che Ë stato strappato. Come nel farsetto, anche il taglio della giornea ha risentito della disuguaglianza delle braccia del Cavaniglia, dovuta ad uno sviluppo precoce della massa muscolare del braccio che sosteneva la spada. Il raso potrebbe essere di produzione locale, non necessitando di un telaio complesso; "sarebbe ovvio attribuirla a manifattura napoletana, tanto pi˘ che non va dimenticato che Diego" aveva vissuto alla corte aragonese fino al 1477. Cfr. L. Portoghesi, Il Restauro di quanto resta dell'abbigliamento funebre di Diego Cavaniglia: il farsetto e la giornea, in corso di pubblicazione.
Estensione:
altezza: cm 71; altro: cm Spalle: larghezza 38.
Materia e tecnica:
seta/ raso
Data di creazione:
1450 - 1499, sec. XV, seconda met‡; 1450 - 1499
Ambito geografico:
Convento di S. Francesco a Folloni, 83043, Folloni, Montella (AV), Campania - Italia,inv. MO 597 (2007)
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Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 15-00756759
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Fonte dati
MuseiD-Italia / Complesso di S. Francesco a Folloni
Identificatore: work_49281
Diritti
Diritti: Convento di S. Francesco a Folloni
Detentore dei diritti: propriet‡ Ente religioso cattolico
Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio