scultura

Tipo:

Opere; scultura; Oggetto fisico

Categoria:

Opere d'arte visiva

Autore:

scultore Friscia Albert

La scultura raffigura una donna dalle morbide forme, caratterizzata da grossi seni e gambe che si assottigliano pian piano nella parte inferiore; la gamba destra è a terra mentre la sinistra sollevata. Il ventre è accentuato dall'evidente ombelico, fortemente inciso. L'acrobata ha il braccio sinistro proteso verso l'alto e il destro flesso appena sotto il ventre. La capigliatura è ridotta in un semplice chignon. La scultura è collocata su un piedistallo dalla forma cubica in marmo.
L'opera rappresentata è una figura femminile per la quale Friscia ebbe sempre una grande predilezione. Esistono, infatti, numerose sculture dove il soggetto femminile è dotato di una certa corporalità e linee rotondeggianti come nella scultura in esame. La ripresa costante di questi espedienti tecnici è giustificata dalla stretta connessione che queste opere hanno con culti iniziatici e in modo particolare con il culto di Gea, per il quale la donna viene concepita quale embrione cosmico. Nella scultura oltre all'elemento poc'anzi analizzato è possibile cogliere un risvolto ironico e provocatorio dell'artista: è alquanto inusuale pensare, infatti, ad una figura, notevolmente appesantita nella sua forma fisica mantenga un così instabile equilibrio. Anche in questo caso, tuttavia, potremo ravvisare una connessione tra il folle sogno di libertà dell'artista e il concetto di effimero e di fragilità sottile che sottende al suo raggiungimento. Quanto detto può essere...[continua il OSS]

Soggetto:

figura femminile in equilibrio

Estensione:

altezza: cm 43; altro: cm lunghezza piedistalo cm 15; altro: cm ca.

Materia e tecnica:

bronzo/ fusione/ scultura

Data di creazione:

sec. XX; 1980 - 1989

Ambito geografico:

Esposizione Permanente delle opere di Albert Friscia, Biblioteca Nazionale di Potenza, Via del Gallitello, 103, POTENZA, Potenza (PZ), Basilicata - Italia - terzo piano, vetrina destra, primo ripiano in basso a sinistra, inv. 84962 (2000)