dipinto

Tipo:

Opere; dipinto; Oggetto fisico

Categoria:

Opere d'arte visiva

Autore:

Beato Angelico (1395-1400/ 1455)

Il convento fiorentino di S. Marco, gia` dei monaci silvestrini, venne affidato ai domenicani di Fiesole dal papa Eugenio IV il 21 gennaio 1436. l'edificio che era gravemente deriorato, venne radicalmente ricostruito e trasformato da Michelozzo a partire dal 1437 su incarico di Cosimo de'Medici. I lavori si protrassero fino al '52, iniziando dalle celle e prosegundo con la sistemazione del chiostro, della sala capitolare (finita nel 1442) e della biblioteca (1444); veniva intanto ultimata la chiesa, consacrata all'inizio del 1443. Il secondo chiostro fu sistemato successivamente. La decorazione pittorica, affidata all'Angelico, dovette procedere pressoche` parallela ai lavori di Michelozzo sino alla partenza per Roma, avvenuta nel 1446-47. Secondo la Ciaranfi e il Pope Hennessy il maestro riprese a lavorare nel convento anche dopo in occasione del ritorno dal soggiorno romano. Si puo` quindi complessivamente stabilire un periodo di attivita` dal 1438 al 1446-50. L'affresco in esame e` stato rivendicato totalmente all'Angelico dall'Argan e Salmi: quest'ultimo lo considera tra i primi affreschi di S. Marco, per l'impiego dell'iconografia allusiva che si rifa` a una consuetudine popolare del Medioevo. Il Pope Hennessy vede un probabile intervento del Maestro della cella n. 2 nella Vergine e nel San Domenico.

Soggetto:

Cristo con i simboli della Passione, Madonna, San Domenico
Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Cristo; San Domenico. Abbigliamento:all'antica. Architetture: muro; pedana. Oggetti: sedile; libro. Simboli della passione.

Estensione:

altezza: cm 195; larghezza: cm 165.5

Materia e tecnica:

intonaco/ pittura a fresco

Data di creazione:

1439 - 1443, sec. XV, secondo quarto; 1439 - 1443

Ambito geografico:

Convento di S. Marco, P.zza S. Marco, 3, Firenze (FI) - piano primo, corridoio a sinistra, cella n. 7, parete esterna