Palazzo Pianetti Tesei
costruzione
occupazione francese
ristrutturazione interna
passaggio di proprietà
cambio di destinazione d'uso
Tipo:
image; palazzo
Tipo di scheda: Architettura
Categoria:
Abitazioni
Autore:
Valeri Domenico Luigi; Angelucci Angelo
; Bonazza Antoniointero bene:Dai documenti dell`archivio di famiglia si evince la lunga storia dell`edificazione, voluta da Cardolo Maria, della quale si parla sin dall'aprile del 1748, mentre il 7 giugno si hanno pagamenti '...per disegni fatti a direzione della fabbrica...' al cavalier Domenico Valeri, che risulta quindi essere il progettista originario di Palazzo Pianetti. La costruzione fu lunga e tormentata, specialmente nella fase terminale, quando le ricchezze della famiglia cominciarono a venir meno. Dopo la morte di Cardolo Maria la costruzione fu seguita da Gaspare Bernardo, residente a Venezia, la cui presenza non fu certo assidua: la gestione e forse molte soluzioni progettuali furono lasciate agli amministratori ed ai procuratori della Casa, che ne informavano regolarmente il marchese. Ciò nonostante la concezione tipologica e planimetrica dell'edificio mantenne nel suo insieme l'idea originaria del Valeri.
intero bene:Negli anni 1797-1799 le truppe francesi di occupazione saccheggiano il palazzo, distruggendo molte statue e gli stemmi.
intero bene:Verso la metà del sec. XIX, in occasione del matrimonio fra Vincenzo Pianetti e la fiorentina contessa Virginia Azzolino, il palazzo viene ristrutturato dall'arch. Angelo Angelucci con opere interne, tra cui la costruzione dell'elegante scalone.
piano nobile/ parte piano secondo:Negli anni `60 l`Amministrazione comunale acquista tutto il piano nobile e parte del secondo.
piano nobile/ parte piano secondo:L`acquisto da parte dell`Amministrazione comunale di parte del palazzo ha reso possibile il trasferimento della Pinacoteca, con uffici annessi, aperta al pubblico nel 1980.
Stato di conservazione: buono
Formato:
L'edificio presenta una pianta a C, con corpo centrale ed ali laterali più basse, che si sviluppa attorno ad un vasto giardino all'italiana, chiuso da una quinta scenografica con scalinata, torre dell'orologio, terrazza belvedere con vasi e statue. Presenta muratura perimetrale in laterizio a f. v.; volte in muratura nel piano interrato, al p.t. e al p.1; solai in legno con volte in camorcanna negli altri piani; tetto a padiglione su struttura lignea con manto di copertura in coppi. La facciata principale è ingentilita dai portali e da tre ordini di finestre. Il prospetto interno sul giardino, con balcone centrale sorretto da quattro colonne, è scandito dalle lesene e dalle aperture di porte e finestre. Varcato l'ingresso, un ampio androne con volte ribassate su colonne binate conduce al giardino. A sinistra dell'androne si sviluppa uno scalone del tipo a pozzo, con due rampe e gradini in pietra. Al piano nobile trovasi la spendida Galleria con decorazioni rococò.
Data di creazione:
XVIII; dopo il null; XIX; dopo il null; XX; dopo il null
Ambito geografico:
Jesi (AN); Via XX Settembre, 0(P)