Danza di Amorini
Tipo:
Oggetto fisico; Danza di Amorini
Tipo di scheda: Opere e oggetti d'arte
Categoria:
Opere d'arte visiva
Il dipinto deriva da un’invenzione raffaellesca perduta, nota esclusivamente attraverso riproduzioni. La più antica di queste è un’incisione al bulino attribuita a Marcantonio Raimondi del 1517-1520. La tavoletta della collezione Ranieri di Sorbello è citata unicamente in due inventari novecenteschi (il primo, non datato, lo riporta al numero 54; il secondo è del 1943 e aggiunge una attribuzione a Francesco Albani), mentre nessuno dei cataloghi sette-ottocenteschi preservati in archivio cita espressamente l’opera. Essa è chiaramente una copia semplificata dell’incisione del Raimondi: seppure l’impostazione delle figure, delle ombre proiettate sul suolo e la linea dell’orizzonte siano fedelmente riprodotte, i putti danzanti sono sei e i due amorini non hanno le ali. Nel dipinto si perde anche ogni riferimento formale alle fisionomie raffaellesche accuratamente riproposte dall’incisore, come le corporature muscolose e i morbidi lineamenti dei volti, a favore di un modellato più approssimativo proprio del pittore copista...
Stato di conservazione: Buono
Materia e tecnica:
Olio su tela
Data di creazione:
1600 - 1649, sec. XVII
Ambito geografico:
-

Immagini di anteprima
Riferimenti
È riferito da:
Documentazione fotografica: fotografia digitale - (fotografie)
È incluso da: Dipinti
Fonte dati
Diritti
Detentore dei diritti: Proprietà Privata: Fondazione Ranieri di Sorbello