Certosa del Galluzzo, Firenze
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Su un colle tra ulivi e cipressi, cinta da alte mura, fu fondata nel 1342 da Niccolò Acciaiuoli, gran siniscalco del re Roberto di Napoli e rampollo di una delle famiglie più in vista della Firenze medievale. La precede il gotico palazzo Acciaiuoli, in cui è sistemata la Pinacoteca con salone trecentesco. Tra le opere di particolare interesse la serie di cinque lunettoni con *scene della Passione, staccate dal chiostro grande e affrescate da Jacopo Pontormo durante la sua permanenza (1523-25) alla Certosa per sfuggire la peste abbattutasi su Firenze. Rappresentano l'Orazione nell'orto, Cristo davanti a Pilato, la Risurrezione, l'Andata al Calvario e la Deposizione, e mostrano chiare derivazioni dalle stampe di analogo tema di Dürer. La pinacoteca espone inoltre opere di Mariotto di Nardo, Jacopo del Casentino e altri. La chiesa di S. Lorenzoè divisa nel coro dei monaci (con stalli del '500) e nel coro dei conversi, dal quale si scende nelle cappelle sotterranee (arca di Niccolò Acciaiuoli, sepolcro del cardinale Angelo*, del sec. XVI, e altre tombe). Dalla chiesa dei Monaci si accede al Colloquio, con vetrate eseguite a «grisaille» da Paolo di Brondo e Gualtieri di Fiandra (1558-61). Alla parete, Cristo portacroce, terracotta invetriata di Gerolamo della Robbia (1514 c.), staccata da un tabernacolo esterno. Segue il chiostrino dei Monaci, riedificato forse su progetto di Giovanni Fancelli, con lavabo in pietra serena (1495) e lunetta con S. Lorenzo tra due angeli, eseguita da Benedetto da Maiano nel 1496. Segue la sala del Capitolo (Crocifissione di Mariotto Albertinelli), il Chiostro grande dell'inizio del sec. XVI, con una fastosa e imponente architettura rinascimentale e circondato da un armonioso loggiato sostenuto da esili colonne con capitelli in stile composito. Nei pennacchi degli archi sono disposti 66 busti in terracotta invetriata della bottega di Giovanni della Robbia. Sul chiostro grande si affacciano le celle dei monaci. Una porta nel braccio di accesso del chiostro e un andito immettono nel refettorio, ristrutturato alla fine del sec. XV, quando da Piero di Giovanni della Bella e da Matteo di Cecco fu eseguito anche il pulpito in pietra serena (1495).
Ambito geografico:
via della Buca della Certosa 2 località Galluzzo Certosa - Firenze (FI)