Scavi di Pompei, Pompei Scavi
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
Le attività di scavo a Pompei furono intraprese per iniziativa di Carlo di Borbone nel 1748: nei primi tempi la visita della città distrutta dal vulcano era simile ad un’escursione nelle gallerie di una miniera. La potente eruzione del 79 d.C. aveva seppellito Pompei e altri piccoli centri dell’area cogliendo di sorpresa i cittadini, impreparati a un simile fenomeno. Le diverse tipologie abitative, dalla lussuosa villa alle case ad appartamenti, le terme, i templi, le botteghe, i luoghi pubblici come il foro, le strade, i vicoli, ma anche gli elementi d’arredo, gli utensili e gli oggetti superflui: tutto ciò che le fonti storiche e la letteratura evocavano o descrivevano è testimoniato a Pompei. Attraverso le operazioni di scavo, divenute nel corso dei secoli sempre più sofisticate e precise, è stato possibile ricostruire la vita di una città dell’Impero, ricca e popolosa. Finora sono stati riportati alla luce circa tre quinti della città antica, che copriva 66 ettari circa e che si presume contasse 20-30000 abitanti. Dal 1997 l’area archeologica fa parte della Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Rilevante è il numero delle botteghe, spesso date in affitto da ricchi proprietari e comunicanti con la loro casa. Presso le porte della città abbondano gli alberghi («hospitia»), le scuderie («stabula»), le osterie («cauponae») e i posti di ristoro («thermopolia») con i caratteristici banchi di vendita; tutti ambienti spesso forniti di retrobottega e di mezzanino.Tre i centri di vita pubblica, religiosa e civile: la piazza del Foro, su cui prospettano il principale luogo di culto della città (il tempio di Giove) e i più importanti edifici pubblici (la «Basilica», il «Macellum», l'edificio di Eumachia ecc.); il Foro triangolare e il quartiere dei Teatri, nel settore S della città, comprendente il più antico luogo di culto (Tempio dorico), la Palestra sannitica, il tempio d'Iside, il Teatro grande e l'Odèion; l'Anfiteatro e la Palestra grande, nel settore sud-est.Oltre ai numerosi bagni privati, Pompei disponeva di tre edifici termali pubblici, che sorgevano in altrettanti diversi quartieri all'incrocio delle maggiori arterie: le Stabiane (sec. II a.C.), quelle del Foro (80 a.C.) e le Centrali (ultimi decenni di vita della città). Esse costituiscono i più antichi esempi del genere pervenutici e nei vari periodi della loro costruzione e nei successivi rifacimenti offrono una preziosa documentazione dell'evoluzione di questo tipo di impianto romano.
Ambito geografico:
piazza Immacolata - Pompei Scavi (NA)