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Il principe Eugenio di Savoia-Soissons

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RITRATTO MASCHILE
DIPINTO

Tipo:

Opere; DIPINTO; Oggetto fisico

Categoria:

Opere d'arte visiva

Autore:

Van Schuppen Jacob (1670 - 1751)

Non si sa in quale anno il dipinto giunse in Piemonte. Fra la corrispondenza tra il conte di Canale, ambasciatore dei Savoia a Vienna, e il marchese d'Ormea in relazione all'acquisto della quadreria del principe Eugenio, corrispondenza pubblicata dal Vesme (Baudi di Vesme A., 1886, p. 64, nota 1), c'è una lettera del 19 maggio 1742 che riguarda l'invio a Torino del ritratto equestre del principe Tommaso di Savoia eseguito da Van Dyck; il conte di Canale termina la lettera con questa frase: "S. A. ha ancora molte belle cose alle quali vorrei far prendere il cammino del quadro (il ritratto di Van Dyck)"; in nota il Vesme commenta questa frase in tal modo: "Alcune di quelle belle cose fecero poi infatti la strada che loro augurava il conte di Canale: tali sono il ritratto equestre del Principe Eugenio dipinto da Giacomo Van Schuppen, gli arazzi rappresentanti gli Amori di Mercurio, eseguiti su disegni di Raffaello, o tutta la bellissima argenteria del Principe"; non è chiara tuttavia la fonte di questa sua affermazione. In seguito lo stesso autore (Baudi di Vesme A., 1889, pp. 24-25) ipotizza che il dipinto di Van Schuppen sia stato mandato dal principe Eugenio a suo cugino Vittorio Amedeo principe di Carignano quando questi gli inviò a Vienna il ritratto del loro avo Tommaso di Savoia-Carignano dipinto da Van Dyck; inoltre rileva come il dipinto di Van Schuppen fosse a Torino nel palazzo dei principi di Carignano già nel 1770 e come vi si trovasse ancora nel 1831 quando Carlo Alberto divenne re (vedi anche S. Pinto, a cura di, 1994, fasc. 7, p. 3, n. 40, 1). Si può anche pensare che il dipinto sia giunto a Torino attraverso un canale diverso da quello del collezionismo reale, e cioè attraverso il canale parallelo del ramo Savoia-Carignano-Soissons. L'opera è firmata da Jacob Van Schuppen, pittore di origine fiamminga, nato a Fontainebleau e formatosi a Parigi, dapprima a fianco del padre Pieter, incisore, poi, verso il 1690, nell'atelier del celebre ritrattista Nicolas de Largillière, del cui stile è imitatore. Membro dell'Accademia nel 1704, realizza in questo periodo non solo ritratti, ma anche opere di soggetto storico e mitologico, nature morte e scene di genere, una produzione assai variegata ma diseguale, che riflette, anche un po' banalmente, il gusto pittorico alla moda in quell'epoca. Pittore del duca Leopoldo di Lorena dal 1707, risiede nella capitale del ducato lorenese, Lunéville, fino al 1712. L'arciduca Carlo (poi Carlo VI imperatore) lo conduce a Vienna, dove il pittore entra anche nell'entourage dal principe Eugenio, per cui esegue diversi dipinti. Nel 1721 firma un dipinto con la qualifica di pittore del Gabinetto dell'Imperatore (Schreiden P., 1983, pp. 38-39). Riguardo al soggetto, il Benna (Benna C., 1857, p. 90) registra il dipinto di Van Schuppen come un ritratto equestre del principe Eugenio "à la bataille de Belgrade", ma tale indicazione non viene riportata da altri autori (con tale battaglia, vinta nell'agosto 1717, fu debellata la potenza ottomana nell'Europa nord-orientale). Il Callery (Callery J. M., 1859, p. 272) giudica che "Sans avoir un mérite supérieur, cette oeuvre se recommande par son dessin correct et sa couleur claire et agréable". Jacobsen (Jacobsen E., 1897, p. 5) pur ritenendo l'opera degna di nota, ne evidenzia lo "stile ampolloso". Schreiden ne riconosce la ricchezza di composizione, l'armonia cromatica, la qualità di disegno e di caratterizzazione di alcune figure di soldati turchi e la sobrietà del personaggio ritratto senza elementi decorativi superflui rispetto all'apparato di rigore in questo genere di iconografia; crede possibile che alcune figure di turchi in primo piano, per via del disegno meno sicuro, possano essere di mano di qualche aiuto. Lo studioso fornisce anche una convincente datazione per il dipinto - ante 1721 - sulla base dei documenti relativi alla presenza del pittore a Vienna, sulla interpretazione della firma apposta sul dipinto, con cui Van Schuppen si qualifica ancora pittore del duca di Lorena (e non ancora pittore della Corte imperiale), e soprattutto sul confronto e sulla quasi coincidenza con un altro ritratto di Eugenio ora al Rijksmuseum di Amsterdam, datato 1718.
Il principe, raffigurato come vincitore sui Turchi, monta un cavallo che si impenna e calpesta i soldati nemici (cavallo e cavaliere rivolti a sinistra). Egli volge la testa verso l'osservatore, ha il braccio destro teso a indicare la scena e a reggere il bastone del comando. Appare d'età matura e con il volto sereno. Indossa una parrucca grigia, calzoni e giacca rosso-rame, corazza di ferro, stivali alti fin sopra al ginocchio, fusciacca dorata annodata alla vita. E' armato di spadino e porta il collare dell'ordine del Toson d'oro. Il suo cavallo bianco ha una gualdrappa azzurra ornata di ricami d'oro e frange. In basso, atterrati dal cavaliere, ci sono quattro turchi con il capo rasato, codino e turbanti; in terra, le armi, i tamburi e le insegne militari. In secondo piano, altre figure di soldati nemici travolti. In alto, contro un cielo fumoso rosa e azzurro, sedute su nubi, stanno le personificazioni della Fama, della Vittoria e della Fede, e due putti con lo stemma del Principe.

Soggetto:

RITRATTO MASCHILE

Estensione:

altezza: cm 396; larghezza: cm 275

Materia e tecnica:

OLIO SU TELA

Data di creazione:

1718 - 1721, sec. XVIII, primo quarto; 1718 - 1721

Ambito geografico:

Palazzo dell'Accademia delle Scienze, Via Accademia delle Scienze, 6, TORINO (TO),inv. 740 (1952)

immagine

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Riferimenti

È riferito da: scheda iccd OA: 01-00217064

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Fonte dati

MuseiD-Italia / Dipinti

Identificatore: work_27974

Diritti

Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Detentore dei diritti: proprietà Stato

Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio

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