Giunone chiede a Eolo di scatenare i venti per disperdere le navi troiane e Didone accoglie Enea
Giunone chiede a Eolo di scatenare i venti; Didone accoglie Enea
DIPINTO
Tipo:
Opere; DIPINTO; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Beaumont Claudio Francesco (1694 - 1766)
L'opera è stata acquistata dalla Galleria Sabauda nel 1981 presso Bianca Gabelli di Valdezza d'Asti (data d'ingresso in museo: 20 marzo 1981). Nell'inventario corrente il soggetto è indicato erroneamente come "L'Olimpo". Si tratta, invece, del bozzetto preparatorio per lo scomparto dipinto a olio su muro raffigurante i due episodi con Giunone che chiede a Eolo di scatenare i venti per disperdere le navi troiane e Didone che accoglie Enea facente parte del ciclo delle Storie di Enea commissionate da Carlo Emanuele III come autocelebrazione dinastica dopo la vittoria di Guastalla (1734) ed eseguite da Claudio Francesco Beaumont e aiuti sulla volta della Grande Galleria di Palazzo Reale costruita nel 1733 sotto la direzione di Filippo Juvarra che l'aveva disegnata. Le fonti documentarie ci informano che il 1º gennaio 1738 erano senza dubbio già iniziati i lavori di decorazione della volta: è probabile, dunque, che il bozzetto inv. 1053 e l'altro con la rappresentazione di Venere che scende nella fucina di Vulcano a chiedere le armi per i troiani e Enea che celebra un sacrificio (inv. 1051) siano stati realizzati in un momento di poco precedente. Sappiamo che il riquadro con questi ultimi episodi era in lavorazione il 7 novembre 1740 (pagamento al pittore Carlo Bianchi "per aver disegnato, abbozzato e dipinto l'architettura di uno dei tre grandi riquadri della volta della Grande Galleria"); il 28 gennaio 1741 era iniziata la lavorazione di uno dei tondi della volta (pagamento a Carlo Valle per "stuccare e dare l'imprimitura a un quadro rotondo della volta della Galleria che sta dipingendo il cavaliere Beaumont"). Le pitture dei grandi riquadri erano sicuramente terminate nel 1742, al momento del contratto per la doratura degli stucchi. I pagamenti diretti a Beaumont nel 1743 sono, dunque, successivi alla conclusione dei lavori e rappresentano una regalia all'artista da parte del sovrano evidentemente soddisfatto della qualità dei dipinti (P. Venturoli, La Galleria Beaumont 1732-1832. Un cantiere ininterrotto da Carlo Emanule III a Carlo Alberto, Torino-Londra-Venezia 2002, pp. 17-18; il pagamento di 10000 lire al Beaumont registrato in data 6 maggio 1743 è segnalato da A. Baudi di Vesme, Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, vol. I, Torino 1963, p. 104; per la Grande Galleria si veda anche C. Mossetti, La politica artistica di Carlo Emanuele III, in S. Pinto, a cura di, Arte di corte a Torino da Carlo Emanuele III a Carlo Felice, Torino 1987, pp. 13, 28, nota n. 10 a p. 15).||In un volume di disegni di Claudio Francesco Beaumont conservato presso il Museo Civico di Torino esistono diversi fogli (dal 120 DS) che preparano con le loro lumeggiature virtuosistiche i temi grandiosi per la Grande Galleria con le Storie di Enea e la gloria di Carlo Emanuele III con il Trionfo della Pace (A. Griseri, scheda n. 317, in S. Pettenati, G. Romano, a cura di, Il Tesoro della città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, catalogo della mostra, Torino 1996, p. 153).||Per l'esecuzione del ciclo della Grande Galleria, allusivo alle gesta eroiche del sovrano sabaudo, rappresentato come un moderno Enea, molto importante risulta il soggiorno del pittore a Venezia come inviato della corte torinese per trattare l'acquisto di quadri (da una lettera del marchese d'Ormea datata 11 maggio 1737 si apprende che il 22 marzo di quell'anno Beaumont era stato mandato in missione regia nella città lagunare): qui egli entra probabilmente in contatto con Sebastiano Ricci e Giovanni Battista Pittoni, che avevano già eseguito per Palazzo Reale delle sovrapporte e che costituiranno un punto di riferimento fondamentale per il successivo sviluppo stilistico dell'artista piemontese (A. Griseri, voce Beaumont, Claudio Francesco, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma 1970, p. 379; E. Ballaira, voce Beaumont, Claudio Francesco, in G. Briganti, a cura di, La pittura in Italia. Il Settecento, Milano1990, vol. II, pp. 617 e 618).||Nei bozzetti le suggestioni esercitate dall'arte dei grandi maestri veneti e anche napoletani (Solimena) presenti nelle collezioni sabaude sono evidenti nell'accesa cromia, nei forti contrasti chiaroscurali e nella complessa scenografia delle composizioni in cui la teatralità dei gesti si accorda al vorticoso turbinio dei panneggi. Qui emerge chiaramente la capacità dell'artista, messa in luce da Andreina Griseri, nell'organizzare con sicurezza e maestria composizioni complesse, variando i gruppi e il loro rapporto con il cielo e i paesaggi finti e ponendo la massima attenzione nei confronti dell'iconografia di corte (Juvarra regista di una rivoluzione del gusto, in A. Griseri, G. Romano, a cura di, Filippo Juvarra a Torino. Nuovi progetti per la città, Torino 1989, pp. 40-48, in particolare le pp. 40 e 43). ||Il bozzetto inv. 1053 è stato esposto alla mostra dedicata alla Galleria del Beaumont allestita a Torino dal 15 ottobre 2002 al 6 gennaio 2003 (P. Venturoli, 2002, tav. 6).
Soggetto:
Giunone chiede a Eolo di scatenare i venti; Didone accoglie Enea
Estensione:
altezza: cm 192.5; larghezza: cm 124; altro: cm misure con cornice: 220 x 136 x 5 cm
Materia e tecnica:
OLIO SU TELA
Data di creazione:
1738 - 1738, sec. XVIII, secondo quarto; 1738
Ambito geografico:
Palazzo dell'Accademia delle Scienze, Via Accademia delle Scienze, 6, Torino (TO) - terzo settore delle collezioni dinastiche: da Carlo Emanuele III a Carlo Felice,inv. 1053 (1952)
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È riferito da: scheda iccd OA: 01-00217090
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Fonte dati
Identificatore: work_28000
Diritti
Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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