Tipo:
Opere; rosone; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Probabile è l'attribuzione della costruzione del chiostro al Maestro Danese da Viterbo che nel 1487 già lavorava alla Quercia. L'autore del Chiostro ha imitato, non riprodotto il chiostro di Santa Maria di Gradi. Qui il significato è preciso ed inequivocabile nella sua scheletrica semplicità. Il cerchio del rosone è la materia, la cubatura e il raziocino, il cerchio sospinto verso l'alto ed in movimento rotante è la fede.
Il motivo centrale del traforo è qui espressa in una cubatura che risulta per tre lati staccata dal bordo del rosone e per un quarto si unisce a questo, facendo del segmento circolare un lato. Al centro di questa cubatura ,ma con una notevole spinta verso l'alto è il solito motivo circolare che sembra sospeso quasi galleggiante, mentre tutt'intorno si svolge uno smerlo regolare e continuo.
Estensione:
diametro: cm 60
Materia e tecnica:
peperino/ scultura
Data di creazione:
1500 - 1510, sec. XVI, inizio; 1500 - 1510
Ambito geografico:
Chiesa di S. Maria della Quercia, p.zza S. Maria della Quercia, Viterbo (VT), Lazio - Italia - Chiostro
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Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 12-00144937-A-5
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Fonte dati
MuseiD-Italia / Sculture, dipinti, ex-voto
Identificatore: work_39835
Diritti
Diritti: Ministero per i beni e le attività culturali
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio