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Madonna appare a San Bernardo, santi

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trittico

Tipo:

Opere; trittico; Oggetto fisico; Giottino; Orcagna, seguace; Daddi Bernardo; Pseudo-Nardo di Cione; Jacopo di Cione

Categoria:

Opere d'arte visiva

Autore:

Matteo di Pacino (1359 - 1394)

Ancora discussa è la provenienza del bel trittico raffigurante l'apparizione della Vergine a San Bernardo tra santi. E' documentata infatti una sua provenienza dal monastero di S. Maria delle Campora, in origine dei frati gerolamini e dal 1434 passato ai monaci benedettini della Badia Fiorentina. Da qui in data imprecisata, ma forse all'inizio dell'Ottocento il trittico entrò alla Badia fiorentina e infine, alla soppressione napoleonica del 1810, all'Accademia.Tuttavia il soggetto tipicamente benedettino, la veste bianca di San Benedetto, legata all'ambito cistercense e la presenza in posizione eminente di San Quintino, hanno fatto supporre al Cohn e successivamente al Guidotti la possibilità della provenienza del trittico dal monastero cistercense di Badia a Settimo. Appare probabile che il dipinto sia stato portato alle Campora solo dopo il trasferimento dei benedettini nel 1434. Il passaggio dalla Badia a Settimo alla Badia fiorentina potrebbe essere avvenuto sotto l'abbaziato di Gomes Ferreira de Silva tra 1415 e 1440 personaggio legato ad entrambi i monasteri. Nell'Ottocento il trittico ebbe una prima attribuzione a Giottino, successivamente ad ambito di Giotto e a Bernardo Daddi. Furono il Crowe e il Cavalcaselle a collocare per primi questo polittico nell'ambito di Andrea di Cione detto l'Orcagna, indicazione che, in sostanza, è stata accolta da tutta la critica successiva ad eccezione del Passerini e del Milanesi che suggerirono di identificare la tavola con quella dipinta da Bernardo Daddi nel 1335 per la cappella di San Bernardo in Palazzo Vecchio e menzionata in un inventario del 1432. Siren e Gombosi accostarono l'opera a Nardo di Cione, Coletti a Iacopo di Cione. Tuttavia spetta all'Offner il merito di avere riconosciuto nel dipinto dell'Accademia la mano del maestro orcagnesco che finì il ciclo di affreschi lasciato incompiuto da Giovanni da Milano nella cappella Rinuccini della chiesa fiorentina di S. Croce. L'ipotesi ha trovato largo consenso tra gli studiosi che hanno arricchito il corpus delle sue opere con nuove attribuzioni. Nel 1973 il Bellosi ha proposto di identificare questo 'Maestro della cappella Rinuccini' con Matteo di Pacino sulla base di confronti con la 'Incoronazione della Vergine' già nella collezione Strogonoff di Roma, opera firmata MACTEUS PACINI e datata il 20 marzo 1361. L' identificazione proposta dal Bellosi è stata accettata sia nella voce biografica della Biagi su Matteo di Pacino, sia nel recente catalogo del Volbach della Pinacoteca Vaticana. La datazione del trittico intorno al 1365 è suggerita dalla Marcucci e accolta dalla critica in generale in base alla stretta vicinanza con gli affreschi di S. Croce.
Trittico costituito da un pannello centrale unitario e dai laterali suddivisi in due parti centinate con arco acuto; nella cuspide di ciascuno dei tre pannelli è presente un tondo dpinto; suddivisi tra loro da colonnine tortili; predella suddivisa da lesene, in tre scomparti ciascuno con due storie.

Soggetto:

Madonna appare a San Bernardo, santi
Decorazioni: dentelli; motivi fitomorfi.

Estensione:

altezza: cm 175; larghezza: cm 200

Materia e tecnica:

tavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia; legno/ intaglio/ doratura a pastiglia

Data di creazione:

1365 - 1365, sec. XIV; 1365

Ambito geografico:

Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI) - piano terreno, sala degli Orcagna e dei loro seguaci,inv. Inv. 1890, n. 8463 (1890 post)

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Fonte dati

MuseiD-Italia / Galleria dell'Accademia

Identificatore: work_63739

Diritti

Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Detentore dei diritti: proprietà Stato

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