Diomede e Ulisse trafugano il palladio
gemma
Tipo:
Opere; gemma; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Copia della gemma antica in sardonica firmata dall'incisore Felix una volta nella collezione del cardinale Pietro Barbo ed ora all'Ashmolean Museum di Oxford, di cui esistono molte copie e interpretazioni anche in placchette. Anche in questo caso si tratta di una ripetizione riduttiva rispetto all'originale e fu riprodotta dal Gori. Nella descrizione del gabinetto Stosch il Winckelmann riporta ben 15 esemplari con questo soggetto di cui una (n. 314) dice essere stata tratta da una pietra della dattilioteca fiorentina. Tra le molte pietre ricordate, vi è citato un esemplare firmato "Calpurnio Severo Felice faceva", che al tempo era di proprietà di una certa Mylady Batty Germain, riprodotta dalla Vollenweider come appartenente alla famiglia Spencer-Churchil (M. L. VOLLENWEIDER, Die Steinschneidekunst und ihre Künstler in Spätrepublikanischer und Augusteischer Zeit, Baden-Baden 1966, tav. 39, nn. 1-2).
Cornice in oro sul davanti e in argento sul retro. Alle due estremità orizzontali sono saldate due maglie circolari.
Soggetto:
Diomede e Ulisse trafugano il palladio
Personaggi: Ulisse; Diomede. Sculture: Diomede.
Estensione:
altezza: mm 27.5; larghezza: mm 33
Materia e tecnica:
corniola/ incisione; oro; argento
Data di creazione:
1500 - 1599, sec. XVI; 1500 - 1599
Ambito geografico:
Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Firenze (FI) - Mezzanino, sala delle gemme.,inv. Inv. Gemme n. 263 (1921)
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Identificatore: work_64968
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