Tipo:
Opere; coppa; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Il vaso era stato realizzato nella bottega dei Caroni ed aveva in origine una ricca montatura d'oro eseguita da Jacopo Bilivert. Questa era costituita da due manici d'oro smaltato con due campanelle su cui si trovavano incastonati 20 diamanti e 18 rubini. A metà del labbro, su ambedue i lati, si trovava la testa di un mostro con zampe d'aquila e coda di delfino, che abbracciava il labbro del vaso, su cui si ergeva una testa di uccello dal lungo collo. Questa montatura risulta già manomessa nel 1769 quando il vaso, tolto dalla tribuna dove era stato conservato fino a quel momento, fu esposto nella Sala dell'Ermafrodita. Qui rimase fino al 1784, anno in cui appare descritto nella Sala delle Gemme dove rimase fino agli inizi del XX secolo.
Vaso in lapislazzuli a forma di navicella con labbro estroflesso, presenta un anello d'oro smaltato sull'orlo ed all'attaccatura del piede.
Estensione:
altezza: cm 10.5; larghezza: cm 26; profondita': cm 13.5
Materia e tecnica:
lapislazzulo/ intaglio; oro/ cesellatura/ incisione; smalto
Data di creazione:
1575 - 1575, sec. XVI; 1575
Ambito geografico:
Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Firenze (FI),inv. Inv. Gemme n. 506 (1921)
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Identificatore: work_65114
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