Tipo:
Opere; coppa; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
La tazza si ricollegga alla produzione dei lapicidi operanti nella seconda metà del XVI secolo. Il piede in origine doveva terminare con un largo bordo di metallo che, come nel caso di molti altri vasi, sarà stato rimosso nel corso del XVIII secolo. Gli inventari della Galleria degli Uffizi la segnalano in Tribuna fino alla seconda metà del XVIII secolo; dal 1784 risulta conservata nella Sala delle Gemme, fino agli inizi del XX secolo. IL vasopotrebbe essere identificato con la "tazza di lapis in proprietà di Cosimo I de' Medici nel 1570. In tal caso essa giunse probabilmente a Firenze da Milano, giacché in quegli anni il maggior fornitore di vasi in pietre dure per il Granduca Cosimo I era l'artefice milanese Gaspero Miseroni.
Coppa di lapislazzulo con anse a forma di arpia. Sul centro del corpo è scolpita una testa di fauno che porta un bacile ed è sorretta da due putti alati che cavalcano due delfini. Il fondo è tutto scolpito con un motivo a baccellatura. Poggia su di un basso piedistallo sagomato all'attaccatura del vaso e lungo il bordo del piede.
Estensione:
altezza: cm 7.5; larghezza: cm 21.5; profondita': cm 13
Materia e tecnica:
lapislazzulo/ intaglio
Data di creazione:
1570 - 1570, sec. XVI; 1570
Ambito geografico:
Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Firenze (FI),inv. Inv. Gemme n. 710 (1921)
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