Otranto, 4
Tipo:
Opere; dipinto; Oggetto fisico
Categoria:
Pittura
Autore:
Di ritorno dal viaggio in Grecia, Congdon dedicherà molte opere allo stretto. L'atmosfera rarefatta e luminosa è di certo influenzata cromaticamente - e spiritualmente - dal paesaggio greco, che Congdon concepisce come la massima manifestazione "naturale" del divino. Anche se dapprincipio vengono colte le molteplici realtà della città pugliese (la stazione, le palme lussureggianti), sarà, infine, il mare a dominare e possedere l'occhio di Congdon. In questo dipinto, l'artista raggiunge una straordinaria sintesi formale: due masse grigie, di tono lievemente diverso, mare e cielo, vengono unite da un'unica spatolata verticale, di un nero liquido, a identificare la nave che, anche se lontana dalla grevità delle "Petroliere" nigeriane, è sempre sul punto di perdersi in un mare che, pur essendo per l'artista segno materno ("mare - madre"), diviene qui emblema della maestosità e della grandezza della Natura, e quindi di Dio.
Soggetto:
paesaggio
Paesaggio marino
Estensione:
altezza: cm 54; larghezza: cm 66.5
Materia e tecnica:
olio su faesite
Data di creazione:
1972 post; sec. XX; 1972
Ambito geografico:
The William G. Congdon Foundation, Viale Lombardia, 10 - Buccinasco (MI), Italia, inv. 404.00 (1989) - proprietà privata
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Immagini di anteprima
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD OA: 0300654497
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Fonte dati
MuseiD-Italia / The William G. Congdon Foundation - fondo
Identificatore: work_82674
Diritti
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