Soffitto di S. Donato
mattonella
Tipo:
Opere; mattonella; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Pompei Orazio (notizie seconda metà sec. XVI)
Per la identificazione dei singoli mattoni: da sinistra a destra, fila A, B, C, ecc. e dall'alto in basso n. 1, 2, 3, ecc. Il pannello è stato assemblato dopo l'apertura del museo avvenuta nel 1984 ed ha radunato alcuni mattoni già inventariati nel 1965 ed altri riscoperti nel deposito comunale dall'Archeoclub di Pescara. Erano stati inventariati nel 1965 i seguenti mattoni: C 7 (65/96 A: motivi floreale stilizzato), D 6 (65/96 C: due figure di fronte su fondo arabescato), E 6 (96 B: testa di moro su fondo arabescato), G 5 (65/96 L: motivo fitomorfo stilizzato), E 8 (65/96 N: motivo fitomorfo stilizzato), G 4 (65/96 F: Profilo muliebre a sx), G 7 (96 N). Questi mattoni, come tutti i seguenti fino al n. 79 (ne esistono, però, ancora molti altri, sistemati nel deposito che non sono stati ancora nè inventariati nè tanto meno fotografati; per questi si rimanda a un successivo momento, anche perché tra questi ultimi ve ne sono tanti già publicati su "Maioliche Cinquecentesche") provengono dal tetto della Cona dedicata alla Vergine, smantellato all'inizio del sec. XVII quando fu costruita una vera e propria chiesa dedicata alla Madonna del Rosario (che solo alla fine del '600 assunse il titolo di "San Donato"). Dal momento che i mattoni non sarebbero stati sufficienti a coprire il tetto della nuova chiesa, molto più grande di una comune cappella, furono utilizzati per pavimentare l'impianto attorno all'altare. Mentre solo alcuni furono posti a decorare la facciata della chiesa. Per interessamento di Giancarlo Polidori, Direttore della Scuola d'Arte tra il 1934 e il 1938, furono dapprima rimossi i mattoni posti sulla facciata e trasportati nella Raccolta Civica da lui creata, poi verso la fine degli anni '60 furono divelti pure i mattoni del pavimento attorno all'altare e trasportati nel deposito comunale. Soli i primi, quindi, che non recavano alcuna traccia di usura (30 secondo il Barnabei, 24 secondo il Polidori) andarono ad arricchire la raccolta menzionata. La decorazione dell'interno del soffitto della Cona, o almeno di buona parte di esso, è opera di Orazio Pompei, la cui firma è stata rinvenuta in due frammenti combacianti, uno del deposito Comunale e un altro, già letto del Barnabei nel 1876 (ma che il Polidori dava per perduto nel 1949) ora in una collezione privata.
Insieme di mattonelle rettangolari dipinte e maiolicate tenute insieme a formare una copertura.
Soggetto:
Soffitto di S. Donato
araldica: stemmi. elementi decorativi: motivi fitomorfi e zoomorfi. figure: profili di figure maschili e femminili.
Estensione:
altezza: mm. 140; larghezza: mm. 300; profondita': mm. 40
Materia e tecnica:
maiolica
Data di creazione:
1500 - 1599, sec. XVI; 1500 - 1599
Ambito geografico:
Museo delle Ceramiche, contrada Convento, Castelli (TE) - ITALIA - museo,inv. I.18 (1998)
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Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 13-00182906
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Fonte dati
MuseiD-Italia / Museo delle Ceramiche - Collezione
Identificatore: work_88239
Diritti
Diritti: Comune di Castelli
Detentore dei diritti: proprietà Ente pubblico territoriale
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