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Sant'Ubaldo libera gli ossessi

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dipinto

Tipo:

Opere; dipinto; Oggetto fisico

Categoria:

Opere d'arte visiva

A sinistra è Sant'Ubaldo benedicente avvolto in un piviale giallo con interno rosa, poggiato sulle nubi sopra una chiesetta parzialmente nascosta dalla vegetazione. Al centro in primo piano sono un indemoniato riverso a terra con veste gialla e camicia azzurra e, in posizione leggermente sopraelevata su un masso, un indemoniato in camicia rosso fragola e abito giallo, sorretto da un uomo alle sue spalle con veste rosso cupo e manto blu, sopra i quali sono sospesi due diavoletti. A destra assistono alla drammatica scena un ragazzo abbigliato in rosso e una giovane donna in abito grigio e manto celeste con i biondi capelli raccolti in una elegante acconciatura.
All'inizio del '900 Oreste Marracci, ricostruendo il percorso biografico e il catalogo di Giovanni Marracci, riferiva della presenza nella chiesa di Fregionaia, annessa all'Ospedale Psichiatrico di Maggiano, di due tele, non meglio specificate, del pittore (Marracci 1902, p. 19). Si deve a Roberto Contini la pubblicazione dei due dipinti, raffiguranti Sant'Ubaldo che libera gli ossessi e Martino V che approva la riforma fregionaria il 30 luglio 1421, definiti dallo studioso "due tra i capolavori del cortonismo di stretta osservanza in Toscana" (Contini 1997, p. 125; cfr. anche Contini 1997, p. 66). Ed è infatti dal Cortona che sembrano desunti i singoli elementi che compongono le due tele, e soprattutto dal salone di Palazzo Barberini o dagli affreschi di Palazzo Pitti, anche se in realtà nel metodo compositivo il Marracci dimostra sempre una certa indipendenza rispetto al Berrettini, che rimane comunque un modello imprescindibile per le tipologie dei personaggi (si osservino ad esempio la giovane donna e il ragazzo che sulla destra assistono alla liberazione degli ossessi). Ancora il Contini propone di riconoscere nella figura di vescovo stante nel foglio 10014 S degli Uffizi (Contini 1997, fig. 9, p. 122) un primo pensiero per il Sant'Ubaldo assiso sulle nubi nella tela di Fregionaia, mentre, per l'accostamento all'Annunciazione del Franchi datata 1672, presente nella stessa chiesa, suggerisce per le due opere del Marracci una datazione all'inizio degli anni settanta del Seicento. Nella tela coesistono diverse modalità di distribuzione del colore: mentre sulle epidermidi degli indemoniati si osserva una stesura liquida del colore, che in ambito lucchese trova un parallelo nel linguaggio del Ricchi, nelle capigliature - come nei biondi capelli della donna sulla destra - le pennellate robuste, decise e segmentate creano zone di colore più raggrumato, cui si contrappongono vaste campiture abbastanza omogenee nelle nubi e nella chiesetta. I violenti e suggestivi sbattimenti di luce rilevabili soprattutto nel Sant'Ubaldo trovano una corrispondenza assai puntuale nella Madonna col Bambino e i Santi Leonardo e Luca eseguita dal Marracci per la chiesa lucchese di San Leonardo in Borghi entro il 1679.

Soggetto:

Sant'Ubaldo libera gli ossessi
Personaggi: Sant'Ubaldo; indemoniati; donne; ragazzo; uomini. Figure: diavoletti. Architetture: chiesa.

Estensione:

altezza: cm 224; larghezza: cm 238; altro: cm Con cornice 232x245

Materia e tecnica:

tela/ pittura a olio

Data di creazione:

sec. XVII; 1670 - 1680

Ambito geografico:

Chiesa dell'Ospedale, Maggiano, Fregionaia, Lucca (LU) - Coro, parete destra, inv.

immagine

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Riferimenti

È riferito da: Scheda OA: 09-00404243

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Fonte dati

MuseiD-Italia / Museo Nazionale di Villa Guinigi

Identificatore: work_93647

Diritti

Detentore dei diritti: proprietà Ente pubblico non territoriale, U.S.L. di Lucca

Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio

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