fornace romana di Bettola (fornace, luogo di attività produttiva)
Tipo:
fornace; image
Categoria:
Monumenti archeologici
fornace per laterizi di tipo verticale a pianta quadrangolare, con camera di combustione a corridoio centrale. La camera di combustione è interrata e il suo corridoio centrale è coperto da dieci archetti a tutto sesto realizzati in laterizi a sezione cuneiforme di modulo 40x28x4-7 cm. Il piano forato, di dimensioni 3.60x3.80 m, è costituito da sesquipedali collocati sopra gli archetti e ricoperto da un battuto d’argilla pluristratificato in cui si aprono i fori a sezione circolare. Il praefurnium, ubicato a est, ha copertura a volta e al momento della scoperta fu ritrovato ancora sigillato. Anche il piano di cottura risulta a quota leggermente inferiore rispetto alla paleosuperficie antica. Sono presenti dei muri perimetrali costruiti su due livelli ben riconoscibili contro i fianchi dell’avvallamento. Il muro inferiore è realizzato in frammenti di embrici cementati con argilla mentre quello superiore con elementi lapidei e lo stesso tipo di legante. Questo secondo livello si interrompe sul fondo della camera, al centro, per permettervi l’accesso. La fornace è di tipo Cuomo di Caprio IIB, attestata in Emilia-Romagna ma rara in ambito collinare (BERMOND MONTANARI 1962; MARINI CALVANI 1977; DALL’AGLIO-DI COCCO-MARCHETTI 2006). Tali strutture, impiegate nella produzione di mattoni e tegole per edifici, per motivi logistici di distribuzione del materiale da costruzione erano poste spesso vicine a insediamenti, villaggi e abitazioni. È quindi probabile che la fornace di Bettola sia posta in prossimità di una casa o di un nucleo di abitazioni d’età romana, ancora non scoperte. Le fornaci erano realizzate in luoghi favorevoli al reperimento delle materie prime necessarie alla produzione dei laterizi: cave d’argilla e acqua per fare i mattoni e boschi per avere la legna, combustibile necessario per la cottura; spazi idonei alla realizzazione delle vasche di decantazione dell’argilla e strutture per l’essicazione dei mattoni. L’argilla estratta dalle cave veniva sottoposta a stagionatura all’aperto durante la stagione estiva, periodo in cui perdeva le sostanze organiche e gli inclusi più grandi. Qualora la composizione della materia prima necessitasse di eliminare dei componenti, si procedeva alla depurazione, la quale poteva avvenire a secco mediante setacciatura, o a umido mediante la sedimentazione in vasche scavate nel terreno e colme d’acqua, entro le quali erano poste le zolle di argilla lasciate a decantare fino a quando i componenti si depositavano sul fondo. L’argilla, modellata e lavorata nella forma desiderata, veniva essicata in ambiente esterno; al termine di tale procedimento, i materiali erano pronti per la cottura
Lingua:
it
Soggetto:
luogo di attività produttiva
Formato:
m, altezza 1.50 m; larghezza: 6.70 m; lunghezza: 6.20 m; varie: area totale sito 181 mq; area fornace 41.50 mq
Data:
fine/ metà Età romana; I sec. a.C. - II sec. d.C
Copertura:
Emilia-Romagna (PC) - Bettola
Ambito geografico:
- Bettola (PC), Emilia-Romagna - Italia
Fonte:
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Riferimenti
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Fonte dati
SIGECweb / Regione Emilia-Romagna
Identificatore: 08 00677054
Citazione bibliografica: bibliografia specifica: Marini Calvani, 1977; bibliografia di confronto: Marini Calvani, 1990; bibliografia di confronto: Marini Calvani, 1992; bibliografia di confronto: Bermond Montanari, 1962; bibliografia di confronto: Cuomo di Caprio , 1971-1972; bibliografia di confronto: Di Cocco , 2003; bibliografia di confronto: Di Cocco-Viaggi, 2003; bibliografia di confronto: Dall'Aglio-Di Cocco-Marchetti, 2006; bibliografia di confronto: Criniti-Scopelliti, 2007; bibliografia di confronto: Criniti, 2010; bibliografia di confronto: Bottazzi, 2010; bibliografia di confronto: Dall'Aglio-Marchetti, 2012; bibliografia di confronto: Cicala, 2018
Diritti
Diritti: proprietà Stato
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