Trionfo di Nettuno (dipinto, opera isolata)
Tipo:
dipinto; image
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Pippi Giulio detto Giulio Romano, Pippi Giulio detto Giulio Romano
dipinto. Risulta alquanto attendibile l'identificazione di questo raffinato soggetto mitologico con il quadro "del drappimento di Doritto da Nettono, con groppi di cavalli e mostri marini di Giulio Romano", valutato duecento scudi d'argento, elencato nell'inventario relativo alla collezione del nobile Gio. Vincenzo Imperiale redatto a Genova prima del 1648 (P. Boccardo, Gio. Vincenzo Imperiale, in L'Età di Rubens. Dimore, committenti e collezionisti genovesi, catalogo della mostra, a cura di P. Boccardo, Milano 2004, p. 283), raccolta che passò dopo la morte dell'Imperiale a Francesco Maria Balbi. L'opera rivela evidenti similitudini con un noto disegno di Giulio Romano conservato a Chatsworth (Devonshire Collection), considerato da Frederick Hartt verosimilmente preparatorio proprio "for lost painting formerly in collection of Giovanni Vincenzo Imperiale" (F. Hartt, Giulio Romano, New Haven 1958, I, p. 305; II, fig. 530). La tavola rivela in effetti strettissime analogie con il modello grafico sopra ricordato, la cui iscrizione al catalogo di Giulio Romano appare concordemente accettata dalla critica specialistica. Nonostante alcune minime varianti, risulta infatti identica la ripresa nella tavola di provenienza genovese dell'articolata impaginazione del tema mitologico concepita da Giulio Romano, come perfettamente in sintonia con il fare del maestro romano è la raffinata stesura della materia pittorica, nel Trionfo di Nettuno verosimilmente ascrivibile a uno stretto collaboratore di Giulio Romano che seppe riproporre con fedeltà l'impeto compositivo e le ricercatezze stilistiche tipiche del linguaggio del Pippi: dal cangiantismo dei panneggi, ai riflessi degli elementi metallici, alla monumentalità delle strutture corporee, agli accurati passaggi chiaroscurali che accentuano, unitamente a un segno grafico incisivo, ogni singola forma. Nonostante la mancanza di notizie certe relative alla provenienza originale della tavola prima della sua segnalazione nella collezione Imperiale di Genova, appare quantomeno ipotizzabile, sulla base della lettura stilistica e iconografica, la proposta di una progettazione del soggetto da parte di Giulio Romano nell'ambito della sua attività per la corte dei Gonzaga, contesto per il quale egli realizzò alcune tavole raffiguranti episodi mitologici, ricordati dalle fonti antiche come "Poesie", destinati a impreziosire gli ambienti delle residenze gonzaghesche, tra cui il Fiutone prende possesso degli inferi (Vienna, Kunsthistorisches Museum), il Giove e Giunone prendono possesso del trono del Cielo (Hampton Court), e del disperso Nettuno prende possesso del mare, composizione documentata secondo Konrad Oberhuber da un disegno conservato a Bigione (K. Oberhuber, / disegni e i dipinti mantovani, in Giulio Romano, catalogo della mostra, a cura di E. Gombrich, M. Tafuri, Milano 1989, p. 427). Oltre a costituire un importante tassello per la ricostruzione dell'esperienza artistica di Giulio Romano, consentendo di meglio comprendere le dinamiche tra la fase progettuale e quella esecutiva attuate all'interno della sua rinomata bottega, con un possibile riferimento al periodo mantovano, la tavola si configura anche quale rara testimonianza dell'attenzione da parte dei collezionisti genovesi nei riguardi della produzione dei più rinomati maestri italiani del XVI secolo, "inclinazione" oggi documentabile sono attraverso pochi significativi tasselli a causa della massiccia dispersione che, come nel caso della raccolta di Gio. Vincenzo Imperiale, interessò la maggior parte delle quadrerie create a Genova tra Seicento e Settecento
Lingua:
it
Soggetto:
Trionfo di Nettuno
Formato:
cm, altezza: 136; larghezza: 203
Materia e tecnica:
tavola/ pittura a olio
Data:
prima metà XVI; 1530 ca - 1546 ca
Copertura:
Liguria (GE) - Genova
Ambito geografico:
- Genova (GE), Liguria - Italia
Fonte:

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