Casa per anziani "Grazioso Benincasa"
Chiesa di S. Spiridone
Convento di S. Martino
I. T. C. per Geometri "Grazioso Benincasa"
Istituto Tecnico "Grazioso Benincasa"
Monastero del SS. Sacramento
Scuole pubbliche
sedime
cambiamento titolo
soppressione napoleonica - alienazione
soppressione napoleonica - demaniazione
destinazione d'uso
soppressione italiana
strumento urbanistico
evento sismico - ristrutturazione
inaugurazione
Tipo:
image; casa di riposo
Tipo di scheda: Architettura
Categoria:
Abitazioni
Autore:
Ambito culturale: maestranze locali - motivazione dell'attribuzione: bibliografia
intero bene:Non vi è la certezza del tempo in cui venne costruita la chiesa; si sa che era stata fondata dagli antenati di Martino Martini, anconitano, in località detta la Chiavica, intorno al Mille. Potrebbe, quindi, essere stata la sede di una chiesa gentilizia, istituita dal medesimo fondatore, che in epoca successiva acquisì il titolo di parrocchia. Sicuramente nel 1247 era parrocchia, come risulta da alcuni documenti ed era già stato edificato il convento ad essa annesso.
intero bene:La chiesa ed il suo clero figurano negli elenchi delle decime degli anni 1290 - 1300, il suo presbitero è Hengolfo o Ingulfo ed i chierici erano Nicola di Domenico, Pisanello e Francesco. Da un'atto del 17 gennaio 1320 viene confermato che la chiesa ed il convento erano ancora esistenti e che si trovavano entro la mura della città. I Monaci di Santa Maria di Portonovo, visti i danni provocati all'antica loro sede dai terremoti, frane ed incursioni barbaresche, chiesero ed ottennero di trasferirsi in questo complesso per continuare la loro vita religiosa. La chiesa assunse il titolo di S. Maria di Portonovo e S. Martino. I Benedettini vi rimasero sino alla prima metà del Quattrocento; uno degli ultimi abati è Giovanni Ferretti, eletto e confermato nel 1412. Finita la Comunità, con la morte dell'Abate, nel 1436, papa Eugenio IV ne trasferì i beni al Capitolo della Cattedrale.
intero bene:Gli immobili dell'ex proprietà benedettina, passati al Capitolo della Cattedrale, furono organizzati per ospitare il monastero di Santa Maria Maddalena, formato dalle "convertite" , o Madri Penitenti, (ordine assistito finanziariamente dalla confraternita del SS. Sacramento), con decreto del vescovo Conti del 29 aprile 1589 e con atto notarile del 19 maggio successivo. Va ricordato che nel 1590 la Parrocchia di S. Martino fu unita con quella di S. Giacomo, formando cosi un'unica Parrocchia dei SS. Giacomo e Martino. Va anche detto che nella "Pianta di Ancona" di Giacomo Fontana del 1569 la chiesa di S. Martino è indicata al n. 37, ed è detta parrocchia.
intero bene:L'arrivo dei Francesi in Ancona, nel 1798, comportò l'uscita dalla clausura delle Madri Penitenti, ed il complesso venne adibito a caserma. Il funzionario che si recò a comunicare tale decisione alla Comunità fece anche presente che erano "libere" di andarsene e che la Repubblica le aveva sciolte dai voti. Il Leoni sottolinea che nessuna delle monache venne meno ai voti e che si ritirarono tutte alla Casa delle Maestre Pie, in Via S. Cecilia.
intero bene:Per un breve periodo il complesso riacquisì il titolo. Al tempo del Regno napoleonicoo, però, venne prima demanializzato e poi soppresso, rispettivamente il 3 giugno 1808 ed il 14 maggio 1809. Nella "Iconografia della città" del 1813 il complesso è censito al foglio n. 24, particelle 322 (convento), 323 (chiesa), 324 (sacrestia) , e la proprietà del convento è del Comune di Ancona, mentre quella della chiesa è del Regio Demanio. E' interessante notare come in questo periodo fossero ancora ben distinti i corpi della chiesa (ad aula con abside circolare) e quello del convento, e che su Via del Bagno lo spigolo del complesso fosse ancora non edificato, dal momento che il corpo della chiesa e della sacrestia era arretrato rispetto alla strada.
intero bene:Nel 1819 il convento divenne sede delle pubbliche scuole. Nel 1821 ospitò il ginnasio, poi anche scuole elementari, fino al 1860. Nel "Catasto urbano della città di Ancona" del 1830-1833 alla particella n. 322 (corrispondente al convento) si legge: ginnasio pubblico con corte, e alla particella n. 323 e 324 (corrispondente alla chiesa e all'edificio sul retro) si legge: chiesa intitolata alle Anime del Purgatorio e casa del sacrestano, di proprietà della Confraternita delle Anime del Purgatorio. Va ricordato, inoltre, che nel 1822 vi furono accolti e ricoverati i profughi greci.
chiesa:La chiesa, riaperta al pubblico, venne officiata a cura della Compagnia di S. Spiridione che ne cambiò il titolo e rimase aperta sino al 1893.
intero bene:Dopo il 1870 venne indemaniata anche la chiesa ed adeguata ad uso scolastico. Per questo vennero demolite le cappelle su Via Spiridione e venne suddivisa in diverse stanze.
intero bene:Cessato il Governo Pontificio, spostato il Liceo Ginnasio in Piazza Roma, il convento di S. Martino fu destinato a Regio Istituto Tecnico (1860) e tale destinazione fu conservata sino al 1972, quando, per i danni del sisma, fu dichiarato inagibile.
intero bene:Con il P.P.E. del 1974 l'edificio era destinato ed essere demolito.
intero bene:Con concessione edilizia n. 72/1991 e con la succesiva Variante del 1993 il Comune di Ancona ha approvato il progetto di ristrutturazione e cambio di destinazione d'uso a strutture socio - sanitarie. Gli interventi prevedevano per le facciate esterne: restauro del prospetto principale e trasformazione dei prospetti laterali con previsione di un'alta zoccolatura in laterizio e un'apertura di un taglio nella muratura sulla parete di sx; per l'interno: demolizione e ricostruzione del tetto in legno con capriate tipo Polanceau, poste diagonalmente alle linee di pendenza del tetto; rifacimento delle scale con inserimento dell'ascensore in struttura in latero cemento; per i prospetti sulla corte: chiusura con vetrate in cristallo del ballatoio in metallo con colonnine in ghisa.
intero bene:Per l'intervento strutturale è stato previsto: consolidamento delle fondazioni con travi di fasciatura e micropali; consolidamento delle murature con cuci e scuci, ripiombature delle murature con tirantature metalliche al livello dei solai, iniezioni di calce idraulica; inserimento di nuovi muri di spina; Tutti i solai sono rifatti in latero cemento, agganciati alle murature tramite un cordolo perimetrale in c.a.; L'apparato decorativo dell'interno e del prospetto principale è stato mantenuto. Le destinazioni d'uso previste sono: i due locali interrati usati come depositi; al p. t. depositi, palestra e altri locali di servizio; al p. 1 miniappartamenti per anziani; al p. 2 mini appartamenti e mensa; al p.sottotetto palestra, chiesa, mensa del personale, ambulatori per fisioterapia, centro civico.
intero bene:Il 19 Gennaio 2003 Il pensionato "Benincasa", inagurato due anni prima ma privo di arredi, ha potuto accogliere i primi ospiti. La residenza è articolata su più piani che si affacciano su un cortile interno; le camere sono in gran parte a due letti e sono dotate di bagno, e di un'anticamera salottino.
intero bene:Nel nuovo Piano di Recupero del 1984 si diede una nuova indicazione d'uso del bene: restauro e risanamento conservativo con possibilità di ristrutturazione conservativa.
Stato di conservazione: ottimo
Formato:
L'edificio con pianta di forma rettangolare, si organizza intorno ad un' ampia corte interna su cui affaccia, su tre lati, un ballatoio in ferro, appoggiato su snelle colonnine di ghisa. L'accesso principale è su Via Podesti, mentre le due scale, di collegamento ai piani superiori si trovano sul corpo opposto, organizzate nell'incrocio tra i bracci. Su Via Bagno è stato aperto un passaggio secondario in asse con l'entrata principale e un taglio verticale nel prospetto laterale a monte, corrisponde all'antico vuoto che si trovava dietro il perimetro della Chiesa di S.Martino, oggi scomparsa.
Data di creazione:
XI - XIII; dopo il null; XIII - XV; dopo il null; XVI; dopo il null; XVIII - XIV; dopo il null; XIX; dopo il null; XIX - XX; dopo il null; XX; dopo il null; XXI; dopo il null
Ambito geografico:
Ancona (AN); Via Francesco Podesti, 9(P)
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di Regione Marche è distribuita con Licenza Diritti riservati.
Oggetti digitali
Riferimenti
È riferito da:
Documentazione fotografica: 2 (SBAA AN 76323)
3 (00065752ft01)
Fonte dati
Regione Marche / Beni Architettonici
Identificatore:
Codice univoco ICCD: 1100065752
Diritti
Diritti: proprietà Ente locale
Condizioni d’uso del metadato: Pubblico dominio