Villa Azzolino
costruzione
restauro
aspetto originario
pertinenze
possedimenti terrieri
ristrutturazione
uso storico
Tipo:
image; villa urbana
Tipo di scheda: Architettura
Categoria:
Abitazioni
Autore:
Intero bene:La villa fu fatta costruire su commissione del cardinale Decio Azzolino (1623-1689), con progetto di Luigi Bernini, suo familiare, e risale alla metà ca. del XVII sec.
intero bene:Sopra il concio di chiave del portale, dal quale si accede al giardino circostante la villa, è presente una lapide con la seguente iscrizione : A (nno) D (omini)/ 1794. Tale data può essere riferita a quella di un restauro della villa.
intero bene:La compattezza della sua struttura testimonia l`antica funzione di fortilizio. L'ingresso era originariamente sul prospetto est e non ovest, dove è attualmente, e, dall'ingresso, un viale immetteva nella Lauretana. La villa era circondata da un folto bosco mediterraneo, con querce, lecci e lauri, che si protendeva fino alle mura di Grottammare. Vi erano giardini , ricchi di sorgenti d'acqua, grotte, statue, panche di pietra, padiglioni , piante tropicali, agrumeti, peschiere, fontane e strade ombreggiate, percorribili anche in carrozza. L'interno della villa era splendidamente arredato e ricco di opere d'arte, che abbellivano le grandi stanze con volte a crociera, fino al seminterrato, dove era la cappella del Cardinale. Esisteva un passaggio segreto, utilizzato in caso di attacchi pirateschi, che conduceva sia verso la spiaggia che verso la collina Il suo ingresso è stato murato, come pure le feritoie che servivano per gli archibugi in caso di assedio
intero bene:Poco distante dalla villa, all`interno del parco, sorgeva un piccolo casale, oggi di proprietà degli eredi del noto scultore Pericle Fazzini, che ne aveva fatto la sua dimora estiva. Un'altra dependance, sorta sui ruderi di una torre del sec. XII attrezzata per la difesa da Aldobrandino d'Este nel sec XIII, serviva da lavanderia e stireria. L'acqua vi giungeva dalle sorgenti presenti nel parco, tramite condutture seminterrate di coccio smaltato, ormai scoperte. Esisteva anche una scuderia, trasformata recentemente in piccola villa dal marchese Pianetti, marito dell'ultima discendente degli Azzolino.
intero bene:Dalla comparazione dei dati relativi alle proprietà terriere, si riscontra un progressivo ampliamento dei possedimenti, soprattutto nella prima metà dell'ottocento: le contrade interessate vanno dalla zona 'Marina', in cui si trova il 'Palazzo con peschiera', alle contrade Cagliata, Salara, Madonna degli Angeli e S. Martino. Molto interessante è la progressiva specializzazione delle colture, suddivise nel 1770 in 'arativo, sodivo e giardino'. Appaiono successivamente i giardini di agrumi, i frutteti, gli uliveti ed un vivaio.
scala esterna:la scala esterna , a due rampe parallele al prospetto, è di epoca successiva alla costruzione della villa.
pavimentazioni:Le pavimentazioni erano probabilmente in cotto, con mattonelle che misuravano 22x22 cm. Ciò si deduce dall'osservazione di una parte di pavimentazione originaria presente nel sottoscala del p. t.
intero bene:Nel 1967 sono state operate alcune modifiche all`impianto originario con nuove partizioni degli ambienti interni e la creazione di alcuni bagni per adeguare la struttura alla destinazione brefotrofio. Sono stati , inoltre, costruiti, distaccati dall'edificio, sul lato sud, dei ripostigli e dei bagni esterni.
intero bene:Dal 1962, l`edificio ospitò un convento di suore ed in seguito un brefotrofio.
Stato di conservazione: cattivo
Stato di conservazione: discreto
Formato:
Edificio di notevoli dimensioni, a pianta quadrata, con paramento esterno in mattoni a faccia vista, volte a botte e a crociera in muratura al p. t. e al p. seminterrato, e volta a botte in cameracanna al p.1. Il tetto è a padiglione con travi lignee e manto in coppi e presenta al centro della copertura una torretta belvedere a pianta quadrata con loggia ad archi a tutto sesto inquadrati da lesene, colonnine e cornici modanate in cotto, attualmente chiusa con finestre e coperta a tetto a padiglione. Sul prospetto principale e parallele ad esso, sono presenti due rampe simmetriche pavimentate in cotto; esse conducono all'ingresso , rialzato rispetto al livello stradale. Il portale è in pietra, di probabile reimpiego , come si osserva dalle cuciture di adattamento effettuate nella muratura.
Data di creazione:
XVII; XVIII; dopo il null; XVII - XIX; XVIII - XIX; XVII - XVIII; XX; dopo il null
Ambito geografico:
Grottammare (AP); Via S. Agostino, 14(P)

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Oggetti digitali
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È riferito da:
Documentazione fotografica: 2 (SBAA AN 76587)
5 (CRBC26423HA)
6 (CRBC26424HA)
3 (CRBC26421HA)
4 (CRBC26422HA)
Fonte dati
Regione Marche / Beni Architettonici
Identificatore:
Codice univoco ICCD: 1100066236
Diritti
Diritti: proprietà Ente ecclesiastico
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