Campanile della Chiesa di S. Angelo in Montespino
prime notizie
consacrazione
proprietà
mutazione d'uso
costruzione
Tipo:
image; campanile
Tipo di scheda: Architettura
Categoria:
Edifici religiosi
Autore:
intero complesso:la prima notizia, riguardante la chiesa di S. Angelo in Montespino, è rintracciabile in un documento, la chartula convenientiae, datata gennaio 977 in cui il vescovo di Fermo Gaidulfo stipula con il conte Mainardo Di Siffredo un contratto di enfiteusi su circa tremila ettari coincidenti con i territori attuali di Comunanza, Montefortino, Amandola e Sarnano riservandosi per sé la chiesa e la pieve di S. Angelo in Montespino comprese le abitazioni, i beni dotali, i libri, gli oratori e le terre che gli appartenevano.
intero complesso:Il 16 marzo del 1064 veniva consacrato l`altare maggiore dal vescovo Ubalrico, come era documentato da una lapide murata sul lato destro del presbiterio e ora trafugata.
intero bene e suo intorno:Dal XI al XII secolo S. Angelo in Montespino è una delle più importanti pievi della diocesi di Fermo. Il pievano, sebbene dipendente dal vescovo, esercitava in suo nome i più ampi poteri e aveva anche la facoltà di conferire una cinquantina di chiese o benefici ecclesiastici.
intero bene e suo intorno:Nella ``Convenzione di spoglio`` del 2 gennaio 1301 tra il vescovo fermano Alberico ed il pievano Francesco di S. Angelo in Montespino, stipulata a Montottone con la presenza di molti testimoni, il secondo si priva della facoltà di assegnare chiese e benefici ma conserva per sé e per i suoi successori il diritto di esigere la metà delle decime e la settima parte dei mortori per tutte le chiese dipendenti dal plebanato.
intero complesso:Nel 1440-44 il pievano fece erigere per sua comodità al centro del paese la chiesa di S. Maria Nuova con annessa la casa parrocchiale, senza beni patrimoniali propri, ma unita alla pieve di S. Angelo per farne la sua residenza stabile, tanto che la nuova chiesa fu detta pieve. A S. Angelo in Montespino il Pievano inviava a sue spese un sacerdote per la celebrazione della S. Messa nei giorni festivi.
intero bene:Con molta probabilità il campanile venne costruito tra il XV e il XVI secolo come strategica vedetta, innalzata per spiare le mosse del nemico armato e dare l'allarme con le stesse campane. In tale epoca furono Innalzati simili torri, a S. Ruffino di Amandola, S. Marco di Ponzano di Fermo, in SS. Ippolito a Cassiano di Pedara in territorio di Roccafluvione e in Montemonaco a S. Maria in Casalecchio, S. Giorgio all'Isola e S. Lorenzo in Vallegrascia.
Stato di conservazione: ottimo
Formato:
Torre di forma quadrata con muri perimetrali in blocchi a corsi irregolari in arenaria, pietra calcarea e travertino spugnoso; primo solaio di piano con volta a botte a sesto acuto in muratura a corsi irregolari e secondo con travature lignee; copertura a tetto a 2 falde simmetriche di forma quadrata con travatura lignea.
Data di creazione:
X; dopo il null; XI; dopo il null; XI - XII; XIV; dopo il null; XV; dopo il null; XV - XVI
Ambito geografico:
Montefortino (FM)
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Oggetti digitali
Riferimenti
È riferito da:
Documentazione fotografica: 2 (00119304ft01)
4 (00119304ft03)
3 (00119304ft02)
È incluso da:
Codice univoco ICCD: 11/00048452
Fonte dati
Regione Marche / Beni Architettonici
Identificatore:
1100119304
Diritti
Diritti: proprietà Ente ecclesiastico
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