Casa di Porta Gemina
Porta Gemina
costruzione
Tipo:
image; casa colonica
Tipo di scheda: Architettura
Categoria:
Abitazioni
Autore:
Ambito culturale: maestranze locali ottocentesche - motivazione dell'attribuzione: analisi dei caratteri stilistici e costruttivi (n.d.c.)
Ambito culturale: maestranze locali ottocentesche - motivazione dell'attribuzione: B 03001617 (p. 107)
intero bene:Porta Gemina è chiamata in questo modo poichè è dotata di due fornici. Esaudiente descrizione di come era l'antica porta della città romana viene fatta da G. Pallotta in: "Di alcuni superstiti monumenti dell'antica Urbs Salvia nel Piceno", Tolentino 1924. Si dice che la porta "sopravanza dalle mura per circa m 12, la luce dei suoi archi misura m 6,20 e lo spessore dei suoi piloni è di m 3,30; mura formate da grossi strati di calcestruzzo divisi all'altezza di m 1,50 circa da due file di larghi mattoni legati insieme da un impasto durissimo. Gli stipiti e gli archi costruiti con grandi pietre silicee, mentre le volte degli archi o i corridoi interni erano in laterizio e presentavano delle aperture atte alla difesa della porta. Tra i due archi una iscrizione di cui rimane solo un frammento con la sola lettera S". Nel corso del sec. XIX si costruisce la casa colonica che ingloba il manufatto romano.
Stato di conservazione: pessimo
Data di creazione:
XIX
Ambito geografico:
Urbisaglia (MC); Contrada Anfiteatro, 0(P)