[Archivi dei Cln comunali, rionali e aziendali della provincia di Bergamo],1944 - 1946,INSMLI
Tipo:
Collezione; Fondo
Categoria:
Fondi archivistici
Sono stati riuniti in questo fondo gli archivi del Cln comunali, rionali e aziendali della provincia di Bergamo, rintracciati ed estratti dal fondo del Cln di Bergamo. Tali archivi vennero consegnati al Cln di Bergamo in ottemperanza a precise disposizioni diramate, nel luglio 1946, dal Cln Lombardia in merito al versamento delle carte dei cessati enti presso le sedi provinciali trasformate in Uffici stralcio. Le dettagliate disposizioni del Cln Lombardia, contenute in una ampia circolare datata 8 luglio 1946, venivano poi ritrasmesse dal Cln di Bergamo a tutti i Cln comunali, aziendali e di categoria della provincia, a mezzo della circolare n. 46 del 13 luglio 1946. Si riportano stralci della circolare del Cln Lombardia del 8 luglio 1946 avente per oggetto "Modalità di scioglimento dei Cln": "Com'è noto nel convegno dei Cln regionali dell'Alta Italia tenutosi a Milano il giorno 26 giugno 1946, tutti i rappresentanti dei partiti aderenti ai Cln si sono mostrati d'accordo nel considerare esaurite, nell'attuale situazione politica, le funzioni dei Cln (...). In ottemperanza a precisi accordi presi dai rappresentanti di tutti i partiti aderenti al Cln, tutti i Comitati di liberazione (aziendali, di categoria, rionali, comunali e provinciali), debbono ritenersi sciolti a decorrere dal giorno in cui l'Assemblea Costituente si è riunita ed ha provveduto alla nomina provvisoria del Capo dello Stato (...). E' opportuno peraltro precisare le modalità che devono regolare lo scioglimento dei Comitati di liberazione e l'ulteriore attività in sede di stralcio (...). I Comitati di liberazione comunali, rionali, aziendali e di categoria, cessano dalle loro funzioni immediatamente. Dalla data di ricevimento della presente circolare nessun Comitato di liberazione potrà quindi esplicare alcuna funzione politica o anche di semplice interferenza nell'amministrazione dell'ente presso cui ha sede. Tutti i predetti Comitati di liberazione dovranno provvedere al più presto a conservare e riordinare tutto il materiale d'ufficio, evitando che venga disperso in carteggi privati. Il materiale stesso dovrà essere catalogato in buste o cartelline, a seconda delle varie materie che sono state trattate dai Cln. Ogni busta o cartella dovrà essere accompagnata da un elenco comprendente: 1. l'indicazione numerica di ciascun foglio contenutovi; 2. gli estremi di data, numero di protocollo, mittente, destinatario dei documenti; 3. la descrizione almeno sommaria dell'oggetto dei documenti stessi. Gli elenchi dei documenti contenuti nelle buste o cartelline dovranno essere redatti in triplice copia. Una di tale copia sarà inserita nella cartella o busta; una seconda potrà essere conservata dal membro che ha curato la consegna e una terza sarà inclusa nell'elenco generale dei documenti dell'archivio Cln Lombardia (...). Riordinati i materiali con i criteri sopra descritti, i membri dei Cln devono provvedere all'immediata consegna di essi all'Ufficio stralcio del Cln provinciale competente (...). Il lavoro predetto deve essere compiuto entro il 31 luglio 1946". A loro volta anche i Cln provinciali, trasformati a partire dal luglio 1946 in Uffici stralcio avrebbero dovuto osservare le norme contenute nella circolare suddetta che prescriveva: "Per il lavoro di conservazione e riordinamento del materiale d'ufficio a fini archivistici, i Cln provinciali si atterranno essi stessi alle norme che sono state specificate nel paragrafo precedente raccogliendo inoltre tutto il materiale dei Comitati di liberazione comunali, rionali, aziendali e di categoria da essi direttamente dipendenti. Il materiale archivistico complessivo risultante dagli archivi dei Cln provinciali e di tutti i Cln dipendenti dovrà essere trasmesso entro il 1° agosto corrente anno a questo Comitato di liberazione della Lombardia in via Vivaio 1". Il Cln Lombardia mostrava grande interessamento verso il patrimonio documentario ciellenistico che "deve costituire una testimonianza dell'intenso, molteplice, costruttivo lavoro dei Cln e del loro peculiare finzionamento. Gli archivi che risulteranno dalla riunione di tutti gli incartamenti dei Cln della regione Lombardia, saranno raccolti da questo Cln regionale, il quale li depositerà presso l'Ente archivistico che darà le migliori garanzie di conservazione in vista del lavoro storico futuro". Fra i Cln provinciali lombardi, solo il Cln di Bergamo e di Pavia ottemperarono alle disposizioni della circolare dell'8 luglio consegnando gli archivi presso l'Ufficio stralcio regionale. Degli oltre duecento comuni della provincia di Bergamo soltanto tredici Comitati seguirono le istruzioni provinciali trasmettendo a Bergamo gli atti dei Cln ormai disciolti. Un solo Cln rionale e tre Cln aziendali provvidero al versamento dei propri archivi alla Casa delle Libertà. Gli archivi versati alla sede provinciale sono, con pochissime eccezioni, di consistenza assai esigua, ma quasi sempre ordinati. Sono nella maggior parte dei casi accompagnati da una lettera di trasmissione del luglio 1946 e talvolta anche da un elenco di versamento con la descrizione degli atti trasmessi. Gli atti versati alla segreteria provinciale dei Cln comunali, rionali e aziendali vennero inseriti nell'archivio del Cln provinciale e archiviati all'interno del fascicolo del Cln comunale, rionale e aziendale corrispondente. Qui sono stati rintracciati con le relative lettere di accompagnamento ed elenchi di versamento, estratti e descritti separatamente in ordine di numero di fascicolo di provenienza (tale ordine corrisponde per i Cln comunali all'ordine alfabetico dei comuni ad eccezione del Cln di Barbata proveniente dal fascicolo di Isso con Barbata).
Data:
1944-01-01 - 1946-12-31; 1944 - 1946

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Fonte dati
SAN - Sistema Archivistico Nazionale / Complessi Archivistici
Identificatore: oai:san.beniculturali.it:comp91930