[Morelli Dario],1928 - 1991,INSMLI
Tipo:
Collezione; Fondo
Categoria:
Fondi archivistici
Nell'estate del 1945 per iniziativa di alcuni ex partigiani bresciani fu iniziata la raccolta delle testimonianze dei principali protagonisti della Resistenza con l'obiettivo di raccogliere e salvaguardare documenti necessari per la storia politica, sociale ed economica dell'area bresciana del periodo dall'8 settembre 1943 alla liberazione. Tale opera continuò negli anni successivi e fu istituzionalizzata con la nascita dell'Istituto storico della Resistenza bresciana nel 1967. Da tale data, grazie soprattutto all'opera instancabile del professor Dario Morelli (1918-1994), il materiale documentario si incrementò notevolmente. Fondi archivistici, documenti sciolti, documenti a stampa, fotografie, manifesti, volantini continuarono ad essere depositati presso l'Istituto fino agli anni Novanta del Novecento. Dopo la fondazione dell'Istituto, la scelta del professor Morelli fu quella di riorganizzare l'intero patrimonio documentale, non tenendo in considerazione gli archivi di provenienza e non rispettando i diversi fondi: tutta la documentazione confluì in un'unica raccolta oggi conosciuta appunto con il nome di fondo Morelli. Il fondo Morelli pertanto non è un fondo archivistico, ma una raccolta documentaria costituita da carte di provenienza varia, dai primi fondi documentari confluiti nell'Archivio storico della resistenza bresciana e dell'età contemporanea, dalla fusione di archivi di comandi militari della Gnr, di comandi partigiani, di organismi amministrativi e enti civili che furono protagonisti a Brescia durante la Rsi e nel periodo successivo alla liberazione. Molti sono i documenti provenienti dall'Archivio delle divisioni Fiamme verdi, costituito a Cividate Camuno da don Carlo Comensoli già a partire dall'estate del 1945. Diversi anche i fascicoli e le carte sciolte donati dagli stessi partigiani, protagonisti della Resistenza bresciana e della realtà civile e politica locale nel periodo post liberazione, quali Enzo Petrini, Laura Bianchini, mons. Luigi Fossati e padre Luigi Rinaldini, o dai loro famigliari ed eredi. Anche questi documenti hanno trovato sedimentazione nel Fondo Morelli. Nel fondo inoltre sono confluiti documenti raccolti dallo stesso Dario Morelli, o da studiosi collaboratori, durante le ricerche negli archivi di enti pubblici o di famiglie private. Si tratta di documenti sia originali che in copia provenienti, ad esempio, dagli archivi dei comuni della provincia, da fondi conservati presso il locale Archivio di Stato (quale il fondo Prefettura), dall'Archivio della Corte d'Assise di Brescia, e di volantini, manifesti, carte geografiche, giornali e altro materiale a stampa. Negli anni Ottanta inoltre è stata avviata una lunga ricerca presso enti civili e militari per il reperimento di ulteriori informazioni e della relativa documentazione in xerocopia riguardante i caduti per la Resistenza in provincia di Brescia e i caduti bresciani fuori provincia, compresi gli scomparsi nei lager e i combattenti nel Corpo italiano di liberazione (Cil). Anche il materiale che si è accumulato con questa ricerca è confluito nel fondo Morelli. Il professor Morelli oltre ad aver raccolto tutta la documentazione che oggi costituisce il fondo, ne ha anche studiato l'ordinamento, e in base a questo ordinamento ha riorganizzato non solo i primi nuclei di documentazione raccolti, ma anche tutti i documenti giunti successivamente. Nell'organizzazione della documentazione egli non ha mantenuto la distinzione dei fondi. La documentazione si presenta organizzata in 19 serie suddivise al loro interno in sottoserie costituite da fascicoli che raggruppano documenti emessi per lo più da un unico ente. Il criterio di base dell'ordinamento voluto da Morelli è imperniato sull'ente produttore dei documenti. I diversi documenti sono infatti fusi nelle serie secondo l'ente produttore di ciascuno di essi. Tutti i documenti scritti ed emessi da un medesimo comando, ente, istituzione o associazione sono raggruppati in un unico fascicolo indipendentemente dall'essere minute, originali o copie. Nello stesso modo tutti gli atti emessi da una divisione o brigata partigiana sono stati uniti, insieme alle lettere e biglietti dei partigiani appartenenti alla stessa divisione o brigata. I fascicoli hanno assunto come titolo il nome dello stesso ente produttore. All'interno di ogni serie i fascicoli sono organizzati gerarchicamente. A fianco dei fascicoli "per ente" ve ne sono altri costituiti da documenti dalla medesima tipologia: raccolta di lettere dal carcere, raccolta di testimonianze, raccolta di materiale a stampa, raccolta di opuscoli. All'interno dei fascicoli i documenti sono condizionati in fogli sui quali è riportato il numero progressivo del documento all'interno del fascicolo (corrispondente allo schedario dattiloscritto conservato presso l'Archivio) e la segnatura indicante: sezione, sottosezione e fascicolo. All'interno dei fascicoli i documenti sono ordinati cronologicamente. Laddove l'ordine interno dei documenti è diverso, ad esempio alfabetico, questo è specificato nella descrizione archivistica. Il lavoro di riordino, svolto da Daniela Ghirardini, è consistito nel ripristinare l'ordinamento dato alla raccolta dal professor Morelli, attraverso l'esame dei singoli fascicoli e la riconduzione dei fascicoli o carte sciolte alla struttura individuata. I documenti rinvenuti fuori posto sono stati ricondotti ai fascicoli di appartenenza, grazie alle segnature apposte alle carte e al confronto tra i documenti e le relative schede dattiloscritte. Il fondo è costituito da 527 fascicoli, condizionati in 74 buste. La documentazione copre l'arco temporale dal 1943 al 1946 con precedenti dal 1928 e seguenti fino al 1991. Si segnala che in coda alle 19 serie è stata posta una serie non numerata denominata "Stampa"
Data:
1928-01-01 - 1991-12-31; 1928 - 1991

Immagini di anteprima
Fonte dati
SAN - Sistema Archivistico Nazionale / Complessi Archivistici
Identificatore: oai:san.beniculturali.it:comp92448