Tempio della Concordia, Agrigento
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
Con il Theséion di Atene, è fra i meglio conservati di tutti i templi greci e tra le opere più perfette dell'architettura dorica. Eretto intorno alla metà del sec. V a.C. e forse dedicato ai Dioscuri Castore e Polluce (l'attuale nome deriva da un'iscrizione latina rinvenuta nei pressi), sorge su uno stilobate a quattro gradini. È periptero esastilo, su un basamento a 4 scalini, lungo allo stilobate m 39.44 e largo 16.90, con 34 colonne (rispettivamente 6 e 13 per lato, contando due volte quelle d'angolo) a 20 scanalature e formate ciascuna da 4 tamburi e il capitello (altezza col capitello m 6.83; diametro 1.27). Gli intercolumni della facciata vanno restringendosi dal mezzo ai lati; qualche analoga alterazione di rapporti, per ottenere sottili effetti ottici, presentano gli intercolumni dei fianchi, le metope e i triglifi. La cella (m 28.36 per 9.44), sopraelevata d'uno scalino, ha pronao e opistodomo in antis. Il tetto è caduto. Le arcate nei muri laterali della cella furono aperte nel sec. IV d.C., quando il tempio fu trasformato in basilica cristiana a tre navate; così durò fino al 1748, quando fu tolto al culto e restituito alle forme primitive.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via Panoramica dei Templi - Agrigento (AG)