S. Maria Donnaregina Nuova, Napoli
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Eretta su disegno di Giovan Giacomo Di Conforto (1617 c.-1626), si alza con la facciata (1625-26) su una scalinata. Era pertinente a un monastero di Clarisse. Il monastero venne ricostruito, dopo il sisma del 1293, nel 1307-1316, per volere di Maria d'Ungheria; fu ampliato e ammodernato nel '600, con l'inglobamento della chiesa trecentesca nella clausura. L'aspetto attuale del complesso è il frutto del restauro operato da Gino Chierici (1928-34), che ha separato le strutture delle due chiese creando una distinzione che storicamente non era mai esistita, essendo nel '600 la chiesa 'vecchia' strutturalmente integrata con la 'nuova', di cui costituiva parte del coro. Il ricco interno a una navata della chiesa ‘nuova’ mostra una raffinata decorazione marmorea e, in molte cappelle, la ricorrente raffigurazione di nature morte di fiori. Per la porta a d. si entra nella sagrestia dove si possono ammiarre pregevoli opere del sec. XVII-XVIII. Nel presbiterio della chiesaaltare maggiore in parte di Giovanni Ragozzino (1701-1702), su disegno del Solimena, e pavimento su disegno del Vinaccia; sull'altare, polittico di ignoto napoletano degli inizi del sec. XVI; ai lati, *Nozze di Cana e *Discorso della Montagna di Luca Giordano (1705). In un ambiente a sin. del presbiterio sepolcri del sec. XVI. Da qui una scala conduce al coro delle Monache, posto in alto, ridotto nelle dimensioni nel corso dei lavori di separazione delle 'due chiese'; nella parete settentrionale grande affresco con *S. Francesco che offre le rose al Papa del Solimena (1684), di cui sono altri con storie di S. Francesco. Nella chiesa trecentesca o 'vecchia' si accede da vico Donnaregina; l'*interno presenta un impianto singolare, a navata unica conclusa da una luminosa abside pentagonale aperta da alte finestre. Il coro delle monache, con una soluzione di grande originalità, è collocato in posizione elevata, retto da pilastri per cui, subito dopo l'ingresso, la chiesa mostra tre navate di uguale altezza, con volte decorate. Alla parete sin. è il marmoreo *sepolcro della regina Maria d'Ungheria (m. 1323; O), capolavoro di Tino di Camaino e Gagliardo Primario. Sulla destra del presbiterio è la cappella Loffredo, con affreschi del 1315-20. Il coro delle monache ha le pareti rivestite dal più ampio ciclo di affreschi* (prima metà sec. XIV) visibile a Napoli, opera di maestri della cerchia di Pietro Cavallini: vi sono raffigurati il Giudizio universale (controfacciata), le Storie di S. Agnese e di S. Caterina (parete destra), Scene della Passione e le Storie di S. Elisabetta d'Ungheria (parete sinistra), profeti e santi (pareti della navata verso l'abside).
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
largo Donnaregina - Napoli (NA)