Castel S. Elmo, Napoli
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici/Strutture di difesa
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Sorse sulla sommità della collina del Vòmero, un luogo perfetto per presidiare il nucleo antico della città. Lì, dove già nel 1329 gli angioini avevano fatto erigere il Belforte, il viceré Toledo commissionò a Pedro Luis Scrivà la costruzione della massiccia fortezza, realizzata con pianta a stella a sei punte nel 1537-46. All'originario carattere difensivo - era infatti parte delle nuove mura di Napoli, e il viceré Duca d'Arcos vi trovò scampo durante la rivolta di Masaniello - venne sostituendosi la funzione di carcere e di sede militare; agli anni successivi al 1980 deve l'attuale uso pubblico, con uffici della Soprintendenza e una biblioteca. Si entra dal primo cancello a d. della via nel fossato; si prende a sin. lungo il fianco e, per una rampa dapprima scoperta (vista bellissima su Napoli e la pianura campana fino al Matese), si valica il fossato e si giunge alla porta, ornata da un grande stemma di Carlo V (abbattuto nel 1860 e ricomposto nel 1930) e da una bella epigrafe di fondazione; si continua per una larga rampa coperta fino al piazzale sulla sommità del castello, al cui centro sono costruzioni rifatte in epoca recente e la chiesa di S. Elmo, eretta nel 1547 e ricostruita dopo l'esplosione. Sotto il piazzale erano due cisternoni; al loro posto è stato ricavato un auditorium. Dagli spalti *panorama circolare sulla città e il golfo, dal Vesuvio a Ischia ai Camàldoli. Retrocedendo nella rampa coperta, per un'apertura chiusa da cancello di ferro si discende agli ampi e bui cameroni e corridoi sotterranei, ricavati tra le cortine del castello e il nucleo centrale di roccia, che furono carcere di numerosi prigionieri tra cui Tommaso Campanella (1604-1608), Angelo Carasale (il costruttore del teatro di S. Carlo accusato di malversazioni), i patrioti napoletani rinchiusi nel 1795 per le congiure filofrancesi e durante gli avvenimenti del 1799 (tra gli altri, Luisa Sanfelice), nonché nel corso del risorgimento.
Ambito geografico:
via T. Angelini 20 - Napoli (NA)