Cappella della Sommaria-Castel Capuano, Napoli
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Mura/Fortificazioni
Detto anche La Vicaria, chiude la lunga prospettiva di via dei Tribunali. Fu fondato, secondo la tradizione, da Guglielmo I nella seconda metà del sec. XII dove già esisteva, con ogni probabilità, una struttura fortificata a difesa della porta che, pur mutando il sito di poche decine di m, fu sempre chiamata Capuana e diede anche nome al castello. Fu reggia normanna e, ampliato da Federico II, dopo il 1266 venne restaurato e fortificato da Carlo I. Vi dimorarono il re Ladislao e la regina Giovanna II quando Castel Nuovo restò in mano degli Aragonesi, poi Alfonso I d'Aragona duca di Calabria. Rimase residenza reale fino agli ultimi decenni del sec. XV, quando perse ogni carattere militare, essendo ormai chiuso nella nuova cinta della città. Nel 1517 vi furono festeggiate le nozze di Bona Sforza con Sigismondo re di Polonia. Nel 1535 vi soggiornò Carlo V, che donò il castello a un suo cavaliere, Filippo di Lannoy principe di Sulmona, il quale lo fece modificare e abbellire. Fu espropriato dal viceré Pedro de Toledo che vi radunò i tribunali cittadini (1540), incaricando nel 1537 della trasformazione Ferdinando Manlio e Giovanni Benincasa. Varcato l'ingresso principale - sormontato dallo stemma (scalpellato) di Carlo V, dall'epigrafe della trasformazione del 1540 e da colonne binate col motto «Plus ultra», emblema dell'imperatore - si entra nel cortile rettangolare, circondato da portico su pilastri. Per lo scalone di fronte si sale al vastissimo salone della Corte d'Appello , con prospettive architettoniche e figure delle 12 provincie del regno di Napoli, affreschi di Antonio Cacciapuoti e altri (1770 c.). Dal lato d. si accede alla *cappella della Sommaria, del sec. XVI, l'ambiente più prezioso con ricchissimi stucchi (stemmi di Carlo V e del viceré Toledo), Scene evangeliche e Giudizio universale affrescati da Pedro Rubiales (c. 1547); sull'altare, Deposizione dello stesso. Dal salone si passa in una sala dove nel periodo borbonico si estraevano i numeri del lotto, decorata con affreschi settecenteschi (ritratto di Carlo di Borbone). Alcune sale conservano i primitivi soffitti a lacunari decorati e dorati; altre hanno volte decorate con grottesche cinquecentesche e con rappresentazioni allegoriche o storiche della Giustizia (assai frequente, il Giudizio di Salomone). Addossata alla facciata posteriore del castello è la cinquecentesca fontana del Formello.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
piazza E. De Nicola - Napoli (NA)