Scavi di Ercolano, Ercolano
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni archeologici
La moderna città di Ercolano, fino al 1969 chiamata Resina, è l''erede' della romana «Herculaneum», che sorgeva alle estreme pendici sud-ovest del Vesuvio sopra un promontorio eminente dalla linea di costa e delimitato da due profondi valloni percorsi da corsi d'acqua. Distrutta dall'eruzione del 79 d.C., deve alle modalità del seppellimento e alle circostanze della scoperta la sua celebrità, sicuramente maggiore nel mondo moderno che in quello antico, quando era apprezzata per la salubrità dell'aria e la sicurezza dei porti. L'origine mitica di Ercolano è legata all'eroe greco Ercole, di ritorno dal viaggio in Spagna. In realtà la città fu probabilmente una fondazione etrusca al pari di Pompei e passò ai Sanniti nel corso del sec. V a.C. Al termine della guerra tra questi e Roma (inizi III a.C.) entrò a far parte, con le vicine città della Lega nocerina, della federazione romana dei «socii» (alleati) italici, ma, ribellatasi, fu espugnata da un «legatus» (luogotenente) di Silla nell'89 a.C., perdendo ogni autonomia politica e, come municipium, vedendo al pari di Pompei l'immissione di coloni romani.Dall'ultima età della Repubblica il litorale ercolanese fu sede di ville del patriziato (spicca fra tutte quella celebre dei Papiri), attratto dall'amenità del luogo e dalla fertilità del suolo sfruttato per lo più per la coltura della vite. In età augustea la città fu interessata da un generale rinnovamento edilizio, col restauro delle mura, la realizzazione dell'acquedotto, dei due impianti termali, del Teatro, della «Basilica», della Palestra e dei templi nella zona meridionale. Il disastroso terremoto del 62 d.C. rese necessarie radicali opere di restauro e di rifacimento; molte non erano ancora compiute quando la città fu seppellita dall'eruzione del Vesuvio del 79. Le circostanze del seppellimento differiscono da quelle di Pompei. Invece della pioggia di ceneri e lapilli che là si riscontra, Ercolano fu prima investita da una nube tossica, ardente e piena di vapore; quindi sepolta da successivi flussi piroclastici alternati a nubi ardenti. La lava commista a fango per il suo stato semiliquido finì infatti per occupare ogni spazio, solidificandosi in un banco compatto, alto dai 12 ai 25 m, che ora presenta i caratteri di una formazione tufoide, disuguale per resistenza e composizione a seconda dei materiali. Benché Ercolano non sia stata interamente riportata in luce e sia incerto il confine verso N sotto l'abitato attuale, si può ritenere che coprisse un'area di m 370x320 (1/3 di quella di Pompei), con una popolazione, compreso il suburbio, di 4000-5000 abitanti. Forse fin dal sec. IV a.C. ebbe un impianto urbanistico regolare, con isolati (insulae) di forma rettangolare definiti da assi stradali perpendicolari: tre decumani in senso E-O, cinque cardines in quello N-S (sono stati messi in luce solo tre cardines e i decumani inferiore e massimo). L'edilizia domestica costituisce certamente l'aspetto più interessante, per il buono stato di conservazione dei piani superiori e delle varie strutture lignee (letti, tramezzi, scale, solai, tetti ecc.), dovuto alle circostanze del seppellimento. Essendo Ercolano una città scarsamente industriale e commerciale, vi si nota un contrasto maggiore rispetto a Pompei tra le case signorili e quelle popolari; le prime, con raffinate decorazioni, prevalgono sul ciglio della collina rivolta al mare con ridenti prospetti di loggiati e verande.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
corso Resina località Scavi di Ercolano - Ercolano (NA)