S. Michele, Pavia
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Una raccolta piazzetta consente la visione, di straordinaria bellezza, della basilica, celebre documento della cultura artistica di Pavia; essa è il risultato della ricostruzione (sec. XII) della basilica palatina dove, a partire dal VII secolo, venivano incoronati i sovrani del Regnum italicum e dove, ripristinando l'antico costume, Federico I Barbarossa si fece incoronare nel 1155. Massima espressione del romanico pavese, costituisce il modello cui si ispireranno le altre chiese cittadine del periodo comunale.L'esterno si compone di un poderoso corpo centrale, intersecato da un grande transetto i cui bracci costituiscono una sorta di seconda chiesa. Ne deriva un insieme imponente, arricchito da tre facciate. Quella principale, in pietra arenaria, è a capanna, tripartita da fasci di lesene e con tre portali; sul coronamento, le sequenze di archetti rampanti ne alleggeriscono la mole; allo stesso scopo, le aperture vanno diminuendo di numero, provocando un effetto di moto ascensionale che interrompe la continuità della superficie. La raffinata disposizione delle stesse aperture è poi scandita orizzontalmente da fasce di straordinari bassorilievi: figure umane accanto a mostri, animali, chimere, tratti dai bestiari medievali.La nota saliente è però data dai due grandi contrafforti laterali che, rastremandosi verso l'alto, conferiscono slancio alla composizione. L'insieme è completato dal campanile, dall'imponente tiburio e dall'abside, gli ultimi coronati da loggette cieche.Nel vasto e maestoso interno la luce crea, specie nelle ore pomeridiane, effetti di grande suggestione. Sul modello della basilica di S. Ambrogio a Milano, l'impianto planimetrico è a tre navate sormontate da matronei; grandi fasci di pilastri sorreggono gli imponenti archi a sesto ribassato e le estese volte a costoloni (sec. XV); delle figurazioni dei ricchi capitelli, notare quella con La morte del giusto e quella con storie dei progenitori e di Caino e Abele.Nel transetto destro, corso da archeggiature su sottili alte semicolonne, un'arcata adorna di ricche sculture racchiude una cappella con affreschi (Dormitio Virginis e Agnus Dei) del sec. XII-XIII. Seguono, all'angolo del transetto, un gruppo ligneo policromo della Natività di Baldino di Surso (1473) e un polittico pure ligneo di fine sec. XV. Sull'arco trionfale, gruppo ligneo policromato (Crocifisso, Maria e S. Giovanni) di metà XV sec. Nel presbiterio, sopraelevato, avanzi di pavimento musivo del XII e, nel catino dell'abside, affresco con l’Incoronazione di Maria del 1491. Nella cappella a sin. del presbiterio, *Crocifisso in lamina d'argento sbalzata (forse del sec. X, forse del XII). Suggestiva la cripta a tre navate su colonnine con splendidi capitelli istoriati.
Ambito geografico:
piazza S. Michele - Pavia (PV)