S. Pietro in Ciel d'Oro, Pavia
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Su di un’appartata piazzetta, già al centro della Cittadella viscontea, sorge la chiesa, uno dei più importanti complessi medievali della città, fondata da Liutprando nel VII sec. come parte di un complesso agostiniano, e rifatta nel 1117-32. Rinserrata entro i confini della Cittadella, decadde inesorabilmente a partire dal periodo signorile, tanto che si andò perdendo la memoria delle spoglie di S. Agostino ivi custodite. Allontanati gli Agostiniani nel 1780, la chiesa fu ridotta a palestra per artiglieri, e quindi, ridotta a poco più di una rovina, fu utilizzata come deposito; solo nel 1884 Angelo Savoldi iniziò la ricostruzione della chiesa, secondo quelli che egli ritenne i caratteri più tipici del romanico pavese e con ampio uso di materiali originali.La facciata, simile a quella della basilica di S. Michele, è tripartita con profilo a capanna, il laterizio arricchito da inserti in pietra e ceramica, le arcatelle rampanti poste sulla sommità del fronte, il portale riccamente decorato e sormontato da rilievo, due piani di finestre bifore e monofore, grande tiburio ottagonale e abside a loggiati ciechi.L'interno è stato articolato in tre navate, di cui la centrale è voltata direttamente sui fasci di pilastri. Sopra l'altare maggiore, la celebre *arca di S. Agostino è opera di maestri lombardi in parte influenzati da Giovanni di Balduccio e in parte dalla tradizione campionese. A pianta rettangolare, è strutturata su tre piani: nel basamento, riquadri (apostoli e santi) divisi da pilastrini adorni di statuette delle virtù (nella cornice, la data 1362); nella cella, la figura giacente di S. Agostino attorniata da angeli; nella cimasa, tra pilastri con altri santi, bassorilievi con storie di S. Agostino. Secondo la tradizione, le ossa del santo furono trasferite nel 496 da Ippona, in Africa, a Cagliari, donde Liutprando le trasportò a Pavia; attualmente sono venerate sotto la mensa dell'altare in una cassetta argentea, adorna di crocette, del sec. VIII. Dietro l'altare, un piccolo sarcofago moderno di imitazione ravennate, racchiude le ossa di Severino Boezio (475-524), filosofo consigliere di Teodorico dal quale fu accusato di congiura e fatto uccidere. Resti del pavimento musivo del sec. XII, si trovano nell’abisde destra, dove risposano le ossa di re Liutprando.
Ambito geografico:
piazza S. Pietro in Ciel d'Oro 2 - Pavia (PV)