S. Prassede, Roma
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Fondata nel IX secolo, la chiesa subì numerosi rimaneggiamenti, che ne alterarono l’originario impianto a tre navate. A metà della navata destra si apre la cappella di S. Zenone**, che Pasquale I fece aprire nel sec. IX come mausoleo della madre Teodora. Si tratta di un ambiente a pianta quadrata, coperto da volta a crociera e interamente rivestito da preziosi mosaici a fondo oro di scuola bizantina: il portale di accesso riutilizza materiali antichi, il pavimento è quello originale, i mosaici che ricoprono le pareti raffigurano il Salvatore tra santi; nel vano a destra dell'ingresso la colonna della Flagellazione, tronco di pilastro portato da Gerusalemme nel 1223 e creduto quello cui fu legato Gesù. Altri mosaici del sec. IX si conservano nella parte alta dell’arco trionfale che divide la navata principale dal presbiterio. L'abside risplende di *mosaici, anch'essi forse dell'epoca di Pasquale I: nel mezzo del semicatino, Cristo benedicente; a sin., S. Paolo che cinge col braccio S. Prassede, e papa Pasquale offerente la chiesa. La zona del presbiterio e della cripta fu modificata dopo il 1730 da Francesco Ferrari: per la scala centrale si scende in un corridoio al termine del quale è l'originaria cripta semianulare (sull'altare, paliotto cosmatesco); due gradinate di rosso antico salgono al presbiterio: il ciborio, che utilizza quattro colonne di porfido rosso, è opera del Ferrari (1730). Il pavimento della chiesa, quasi integro, è uno dei rari esempi sopravvissuti di opus sectile a marmi policromi.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via S. Prassede 9/A - Roma (RM)