Basilica, Aquileia
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Tra i più grandiosi e importanti monumenti religiosi del periodo romanico, nonostante i successivi interventi mantiene le forme della sistemazione voluta dal patriarca Popone nel sec. XI. Il primo nucleo, costituito da due aule parallele collegate da una trasversale, risale al 313, dopo l'editto di Milano, ad opera del vescovo Teodoro. Vi si sovrapposero interventi su interventi, fino al 1021, quando il patriarca Popone diede inizio a una ricostruzione pressoché totale del complesso, durata fino al 1031 e comprensiva del possente campanileisolato, a cuspide, prototipo di quelli friulani e istriani; restaurato nel sec. XIV, ha cella campanaria e pigna risalenti al XVI. Danneggiata dal terremoto del 1348, la basilica fu restaurata in forme gotiche tra il 1350 e il 1381; al periodo del dominio veneziano risalgono invece gli interventi di forme rinascimentali, in particolare nella decorazione del presbiterio. La semplice facciata a doppio spiovente, aperta da una bifora, è preceduta da un portico che collega la basilica alla chiesa dei Pagani, rara costruzione del sec. IX, il cui nome è legato all'utilizzo come luogo di riunione dei catecumeni, e ai ruderi del Battistero del sec. V. Il solenne interno è a tre navate, con pianta a croce latina e presbiterio sopraelevato. Le gotiche arcate trecentesche su colonne e il soffitto a carena triloba (1526) sovrastano il pavimento a mosaico** dei primi del sec. IV, appartenente alla chiesa teodoriana e scoperto nel 1909-12; diviso in 9 grandi riquadri con varie figurazioni, è la più vasta testimonianza di mosaico paleocristiano dell'Occidente. All'estremità della navata destra, la gotica cappella di S. Ambrogio, con quattro grandi sarcofagi di patriarchi e, all'altare, un polittico di Pellegrino da San Daniele (1503). Nell'abside destra, la cappella di S. Pietro è delimitata da plutei del sec. IX; vi sono collocati affreschi staccati dall'aula teodoriana (fine del sec. IV). Al centro della gradinata d'accesso al presbiterio è un'elegante tribuna* rinascimentale di Bernardino da Bissone (1491); l'altare maggiore ha mensa romanica mentre il catino e le pareti dell'abside sono ornati di grandiosi affreschi romanici (sec. XI). A destra dell'altare centrale, è visibile parte di un mosaico della seconda metà del sec. V, scoperto nel 1970, che si stende fino alle colonne. Sotto il presbiterio è la cripta, a tre navate, con pareti e volte rivestite di affreschi*, forse della fine del sec. XII. All'inizio della navata sinistra, presso il Santo Sepolcro, costruzione circolare romanica (sec. XI), è l'ingresso alla cripta degli Scavi* ove sono visibili resti della basilica paleocristiana del sec. IV e di quella del V, nonché di case romane del sec. I a.C. con mosaici* pavimentali.
Ambito geografico:
piazza Capitolo 1 - Aquileia (UD)