Tempio Malatestiano, Rimini
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Insigne realizzazione di Leon Battista Alberti e una tra le più importanti creazioni del primo rinascimento; intitolata a S. Francesco è il monumento simbolo della città. L'originaria cappella medievale (sec. XIII) fu quasi del tutto rinnovata dall’Alberti dal 1447 al 1460 per volere di Sigismondo Malatesta. Dopo i gravi danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale, la chiesa fu restaurata nel 1945-50. La maestosa facciata (incompiuta nell'alto) è ispirata alle forme dell'arco trionfale romano; nel fianco destro solenni arcate racchiudono sarcofagi di personaggi illustri. L'*interno è ad una sola vasta navata, con copertura lignea a capriate, sulla quale si affacciano profonde cappelle laterali, incorniciate da arcate a ogiva, rialzate di un gradino e delimitate da balaustrate marmoree riccamente ornate; negli archi delle prime tre cappelle, risalenti al periodo sigismondeo, è ripetuta l'iscrizione latina che compare in facciata. La decorazione marmorea è dovuta prevalentemente a Matteo de' Pasti e ad Agostino di Duccio. A destra dell'ingresso, il sepolcro di Sigismondo Malatesta. Sul lato destro, attigua alla 1ª cappella con angeli reggicortina di Agostino di Duccio, è la cella delle Reliquie. Introdotta da un notevole portale scolpito, conserva la porta lignea originale, e la serratura con le chiavi quattrocentesche; nell'interno, sopra l'ingresso è l'affresco di Piero della Francesca datato 1451 e raffigurante *Sigismondo Malatesta inginocchiato davanti a S. Sigismondo: sulla d. due levrieri, uno bianco e uno nero, sullo sfondo la veduta del castel Sismondo. La 2ª cappella, detta d'Isotta o degli Angeli o di S. Michele, conserva: la statua di S. Michele arcangelo di Agostino di Duccio nell'edicola sull'altare, gli angeli alati che suonano e giocano nei riquadri dei pilastri dell'arco di accesso, e nella parete sin., la *tomba di Isotta degli Atti, terza moglie di Sigismondo, consistente in un sarcofago, sorretto da due elefanti portastemma su mensole, probabilmente opera di Matteo de' Pasti. La cappella custodisce anche un grande *Crocifisso su tavola, dipinto da Giotto per questa chiesa verso il 1312. La 3ª cappella, di S. Girolamo, è detta dei Pianeti per le figurazioni a bassorilievo dei segni zodiacali e dei pianeti a essi corrispondenti: di particolare interesse, nella faccia esterna del pilastro sin., il Cancro, danneggiato da una granata bellica, sotto il quale figura la più antica veduta di Rimini, da attribuirsi ad Agostino di Duccio. Nella chiesa si conserva anche l'arca degli Antenati e dei Discendenti*, sempre di Agostino di Duccio (1454).
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via IV Novembre 35 - Rimini (RN)