Cappella degli Scrovegni, Padova
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Entro il recinto degli Eremitani, un vialetto conduce alla cappella di S. Maria dell'Annunciata o della Madonna dell'Arena, più nota come cappella degli Scrovegni . . Venne fatta erigere da Enrico Scrovegni tra il 1303 e il 1305 in suffragio dell'anima del padre Reginaldo. Negli stessi anni venne chiamato ad affrescarla Giotto, che alcuni ritengono ne sia stato anche l'architetto. L'edificio, alto e stretto, ha una semplice facciata in laterizi con portale rettangolare a lunetta, bella trifora in alto e coronamento ad archetti. La torretta posteriore è aggiunta settecentesca. Nell'interno (un'unica navata rettangolare interrotta da due amboni cui sono accostati due altari) i celeberrimi affreschi di Giotto**, eseguiti entro il 1305 dal grande maestro e dai suoi aiuti, uno dei massimi monumenti della pittura italiana. Sopra la parete d'ingresso, il Giudizio universale; sulle pareti laterali, nello zoccolo in basso, figurazioni delle 7 Virtù (a destra) e dei 7 Vizi capitali (a sinistra), e al disopra in 38 riquadri Storie di Maria e di Cristo. Nel ciclo pittorico della cappella degli Scrovegni il maestro affronta con soluzioni inedite il problema prospettico-spaziale, probabilmente per un'affinità di ricerche tratte anche dall'antico. Procedendo nel racconto e nei successivi registri, il problema della resa dello spazio reale tridimensionale nello spazio figurato bidimensionale - e del rapporto tra spazio architettonico e spazio figurato - è risolto con esiti molto vicini a quelli che Brunelleschi, nel secolo successivo, porterà a soluzione teorica e applicazione sistematica. Nei due «coretti», cioè nei due riquadri dell'arco trionfale dove sono raffigurate due volte a crociera con lucerna, tale problema è spinto fino alla sperimentazione più avanzata. Il colore varia con il mutare della luce perché colore e luce sono episodi fenomenici e non valori assunti per astrazione simbolica, com'è invece nella pittura medievale. Il racconto, elegiaco e dolcemente temperato negli episodi della vita di Maria, si fa accelerato, in un crescendo drammatico, nelle scene della Passione, raggiungendo l'acme nel Cristo deposto e nei due volti di Gesù e di Maria. Nel presbiterio, sopra l'altare, Madonna e due Angeli*, mirabili statue di Giovanni Pisano; nel coro, affreschi con Storie della vita di Maria di pittore del 1320 c.; nelle due nicchie dell'abside, ai lati dell'altare, due Madonne allattanti affrescate da Giusto de' Menabuoi; dietro l'altare, sepolcro di Enrico Scrovegni (m. 1336).
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
piazza Eremitani 8 - Padova (PD)