Abbazia di S. Maria della Vangadizza, Badia Polesine
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
È raggiungibile seguendo la via Cigno e poi piegando a sin. in un vialetto. Fu fondata nel sec. X dal marchese Almerico e data ai Camaldolesi, venne soppressa nel 1810 e affidata alla famiglia d'Espagnac, dal 1986 di proprietà comunale. Per il cortile alberato esteso oltre il cancello d'ingresso si raggiunge il palazzo d'Espagnac, che incorpora i resti del convento, ricostruito dall'abate Guido nel 1233 e modificato due secoli più tardi assieme al chiostro, di pianta irregolare, sormontato da loggia e con al centro un puteale quattrocentesco di forme gotico-veneziane. Sotto il portico sono collocati capitelli romani, una vasca rinascimentale con teste leonine, un'acquasantiera del XIV sec., un paliotto d'altare con tarsie marmoree. Nel lato sin. si apre il refettorio (1466) con fregio decorativo. Una porticina nel lato di fronte all'ingresso introduce nell'area dell'ex chiesa, rifatta nella prima metà del sec. XIII, nel 1333 e ancora nel sec. XV, demolita nel 1835, di cui sono visibili: a d. i resti delle tre absidi; l'alto campanile cuspidato e pendente, della fine del sec. XII, con bassorilievo romano (Menadi) nella base; la grande cappella della Madonna, del 1490 circa, a pianta quadrilatera, con arco d'ingresso di marmo rosso, tiburio cilindrico, stucchi e affreschi forse di Filippo Zaniberti; parte della facciata, appartenente forse al rifacimento trecentesco.
Ambito geografico:
via Cigno - Badia Polesine (RO)