Piazza S. Domenico, Napoli
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Spazi urbani
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Tra le più belle piazze napoletane, fu aperta da Alfonso I ed è dominata dall'alta abside poligonale della basilica omonima. Il lato nord-est, irregolare rispetto all'antico impianto urbano, corrisponde al tracciato delle mura greche. Al centro, la *guglia di S. Domenico, deliberata per voto popolare durante la peste del 1656, fu iniziata nel 1658 su disegno di Francesco Antonio Picchiatti e compiuta nel 1737 da Domenico Antonio Vaccaro; è un obelisco adorno di medaglioni di santi e sante domenicani e stemmi del viceré e della città, sormontato dalla statua di S. Domenico; le due sirene nel basamento sono attribuite a Lorenzo Vaccaro. La piazza è delimitata su tre lati da importanti palazzi. Al numero 17, il palazzo di Sangro di Casacalenda, iniziato da Mario Gioffredo nel 1766 e continuato da Luigi Vanvitelli; al numero 3, il palazzo Petrucci, costruito per i del Balzo al principio del '400 e passato alla metà del secolo ad Antonello Petrucci, segretario di Ferrante I, fu rimaneggiato dopo il terremoto del 1688; della costruzione quattrocentesca rimangono il portale in marmo, l'arco ribassato dell'atrio e i loggiati sul cortile, tipici elementi catalani. Lo fronteggia, al N. 12, il palazzo Saluzzo di Corigliano, oggi sede di dipartimenti dell'Istituto universitario orientale; eretto al principio del sec. XVI per Giovanni di Sangro e tradizionalmente attribuito a Giovan Francesco Mormando, mantiene le forme cinquecentesche nella parte basamentale e sontuosi ambienti, con *soffitti ornati di superbi stucchi dorati (1734-41), culminanti nel *cabinet del Duca, l'interno rococò più bello e meglio conservato della città, opera di artisti locali diretti da Filippo Buonocore; nell'Aula Magna scavata sotto il cortile, resti di strutture d'età greca e romana. Lo affianca, al N. 9, il palazzo di Sangro, fondato nella prima metà del sec. XVI e molto trasformato. Il *portale è di Vitale Finelli su disegno di Bartolomeo Picchiatti (1621), i bassorilievi in stucco dell'androne furono eseguiti da Gerardo Solifrano su modelli di Giuseppe Sanmartino (1758).
Ambito geografico:
piazza S. Domenico - Napoli (NA)