Castello, Oria
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Mura/Fortificazioni
Dal fianco della Cattedrale per la via del Castello si raggiunge il superbo Castello, costruito nel 1227-33 da Federico II, ingrandito e completato nel XIV secolo (probabilmente con la collaborazione di Pierre d'Angicourt), variamente manomesso in seguito e restaurato (1934-37) a cura del proprietario conte Giuseppe Martini Carissimo. È una grandiosa e scenografica costruzione a pianta triangolare, occupante l'altura dell'acropoli messapica, in fortissima posizione difensiva. Il lato verso la cittadina (sud) è munito di poderose cortine rafforzate da tre torri; a sinistra, la massiccia e tozza torre quadrata , il primitivo maschio svevo, ma adattato ai successivi sistemi di fortificazione; a destra, le torri del Cavaliere e del Salto , dell'epoca angioina, slanciate, cilindriche, con una corona di beccatelli a sostegno di ballatoi oggi crollati. Il lato nord-est è formato da una lunga cortina merlata che termina alla torre dello Sperone , al vertice del triangolo, quadrangolare con coronamento d'archetti ogivali. Il lato nord-ovest è il più manomesso, poiché vi si appoggia la dimora del castellano, più volte ricostruita; da questo, presso la torre quadrata, era originariamente l'ingresso principale, protetto da un baluardo (nel sottosuolo si sviluppa un camminamento per una lunghezza di circa 80 m).L'interno. L'accesso all'interno è dal lato meridionale, a destra della torre del Cavaliere. Si entra nella vastissima piazza d'Armi (3900 m²), tenuta a giardino, con due pozzali. Il castello custodisce la ricca Collezione «Martini Carissimo», comprendente monete antiche, pietre dure incise, statuette fittili, bronzi, numerosi vasi messapici rinvenuti nella zona, nonché resti architettonici romani e medievali provenienti dai restauri del Castello. Si passa nella torre quadrata, che costituiva il baluardo maggiore del Castello: e una vasta, altissima sala a due navate, coperte da volte ogivali su massicci pilastri; originariamente doveva essere divisa in due piani: sono visibili i resti del camino del piano superiore. Una breve scalinata dà accesso ai camminamenti e alle due torri cilindriche; queste hanno all'interno camere a volta, dalle quali una scala ricavata nello spessore della muraglia porta alla terrazza superiore: vi si gode un panorama vastissimo sull'abitato, su cui spicca la cupola a piastrelle policrome della Cattedrale, sul Tavoliere di Lecce, le Murge tarantine e lo Ionio.Il Palazzo del Castellano. Lungo il lato nord-ovest si stende il Palazzo del Castellano, più volte rifatto; sono conservate alcune sale a terreno con volte ogivali a costoloni, e una scala a chiocciola. Nell'angolo sud-est del cortile, al piede della torre del Salto (ove tra cipressi sono alcune colonne, di cui una scanalata), si trova l'interessante cripta dei Ss. Crisante e Daria, probabilmente il succorpo della primitiva cattedrale, forse del IX secolo. È una basilichetta a tre navate divise da pilastri cruciformi, tre cupolette sulla navata mediana e una al centro della navata destra (quella corrispondente della navata sinistra fu distrutta dall'apertura dell'ingresso attuale) disegnano la croce greca, inquadrata agli angoli da quattro volte a botte, mentre un'unica volta a botte copre il transetto, con un'abside semicircolare. Vi sono scarsi avanzi di affreschi (XII o XIII secolo) tra cui le immagini di S. Crisante e di S. Daria, molto ridipinte.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
via del Castello - Oria (BR)