Palazzo Cesi, Acquasparta
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Al centro dell'abitato emerge il grandioso palazzo, eretto su progetto di Giovanni Domenico Bianchi (dal 1565), articolato nel sistema della piazza, della residenza e della loggia. La splendida decorazione degli interni fu realizzata in due fasi: la prima, più rilevante per qualità ed estensione, compiuta attorno al 1579, è opera di Giovan Battista Lombardelli con un collaboratore; la seconda, eseguita in occasione dei lavori intrapresi da Federico il Linceo tra il 1618 e il 1624 (in quell'anno vi fu ospite Galileo), si avvalse di un pittore nordico attivo a Roma e di un altro artista di cultura romana tardo-manieristica. Il palazzo è di proprietà dell'Università di Perugia, che lo utilizza per congressi e manifestazioni culturali. Interno del palazzo Cesi. Negli ambienti al piano terreno, la decorazione ad affresco prende spunto dalle Metamorfosi di Ovidio; al piano superiore, di rappresentanza, cui si accede dal portico per una scala con decorazione a graffito, si trovano splendidi *soffitti lignei a cassettoni con intagli: realizzati forse su disegno di Giovanni Domenico Bianchi e probabilmente ispirati a quelli di palazzo Farnese a Roma, sono da considerarsi tra gli esempi più importanti di questo altissimo artigianato in area romana. Il più grandioso è quello del salone: nei cassettoni sono intagliate figure di Ercole, putti, trofei d'armi e mascheroni e, in quello centrale, un grande stemma dei Cesi sorretto da due figure di Vittorie (inoltre, tela di Matteo Rosselli con Mosè e le figlie di Jetro). Stemmi, rosoni, trofei e altri ornati ricorrono nei soffitti delle sale vicine. I fregi ad affresco celebrano la famiglia Cesi, di cui si esaltano le virtù militari di Gian Giacomo e di Angelo Cesi, capitano della Chiesa, e la personalità di Paolo Emilio, primo cardinale della famiglia, ricchissimo, colto e potente; le Vite di Plutarco costituiscono la maggiore fonte di ispirazione. La decorazione a monocromo della cappella, con finta architettura di eco cortonesca, è da attribuire al romano Niccolò Ricciolini (circa 1760). Nella loggia a fianco del palazzo, iscrizioni romane, cippi da Carsulae e la cassa di un sarcofago.
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Ambito geografico:
piazza Federico Cesi - Acquasparta (TR)