Palazzo pontificio, Castel Gandolfo
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Beni architettonici
Costruito fra il 1624 e il 1629 sulle rovine del castello dei Savelli per ordine di Urbano VIII e per opera di Carlo Maderno, fu ampliato e restaurato da Alessandro VII (1660), Clemente VIII e Pio XII il quale lo fece ricostruire quasi completamente, a eccezione della facciata. Questa ha un grande portale a bugne, sormontato dallo stemma di Alessandro VII; all'ultimo piano, un grande balcone (la «loggia della benedizione»), sormontato da un orologio. La residenza pontificia si è ampliata nel tempo accorpando al palazzo le proprietà confinanti: nel 1773, per iniziativa di Clemente XIV, fu acquistata la villa Cybo e nel 1929, con il Trattato Lateranense, fu acquisita la villa Barberini. Il palazzo con l'antico «giardino del Moro», la Villa Barberini, la Villa Cybo, con gli annessi parchi e giardini, sono di proprietà della Santa Sede e godono del diritto di extraterritorialità. L'interno, non accessibile, radicalmente mutato per la sistemazione voluta da Pio XI, non conserva di antico che la distribuzione dei principali ambienti, lo scalone d'onore e alcuni vani decorati da antiche pitture
Ambito geografico:
piazza della Libertà - Castel Gandolfo (RM)