Abbazia di Farfa, Fara in Sabina
Tipo:
Oggetto fisico
Categoria:
Edifici religiosi
Classificazione secondo la graduatoria Guida Rossa TCI: *
Uno dei maggiori centri religiosi e culturali del medioevo, fu fondata nel sec. VI da san Lorenzo Siro e ricostruita verso il 680, conoscendo notevole splendore nel sec. IX e poi nell'XI, quando estese i suoi possedimenti all'Abruzzo e alle Marche e partecipò alle lotte politiche del tempo. Lo scriptorium che produsse i famosi codici dalla caratteristica lettera maiuscola fu particolarmente attivo nei sec. X-XII. Qui Gregorio da Catino scrisse il celebre Regesto, il Chronicon, il Largitorio e il Floriger.Si entra nella corte per un portale tardoromanico di Anselmo da Perugia (sec. XV): a sinistra è un'antica torre, di fronte la chiesa, ricostruita sul finire del '400 con orientamento perpendicolare rispetto a quella carolingia, con portale gotico e un affresco attribuito a Cola dell'Amatrice (1508) nella lunetta. L'interno è a tre navate, sostenute da colonne provenienti da edifici romani, con soffitto ligneo a cassettoni della fine del '400 (stemmi degli Orsini); alle pareti, dipinti di Orazio Gentileschi e di scuola degli Zuccari (sec. XVI-XVII) e, in controfacciata, Giudizio universale di maestro fiammingo (1561); nel transetto e dinanzi all'altare maggiore, parti del pavimento musivo cosmatesco, un altare carolingio e il cosiddetto arcosolio di Altperto. I soffitti del transetto e dell'abside sono decorati con curiose grottesche della scuola degli Zuccari. Dal chiostrino, che conserva elementi romanici, vista dell'abside tardogotica e del campanile; nell'interno del campanile sono di notevolissimo interesse alcuni affreschi, molto deperiti (Nozze di Cana, Noè che sacrifica dopo il diluvio, Dottori della Chiesa), attribuibili al primo quarto del sec. XI. Dal chiostro grande, della seconda metà del '500, si accede alla cripta, di forma semianulare, risalente al periodo carolingio, che custodisce un sarcofago* romano del sec. II. La Biblioteca, ricca di 20 mila volumi, possiede fra l'altro corali miniati del sec. XVII. Nel museo sono conservati materiali archeologici (il cippo di Cures* data a fine sec. VI a.C.) e medievali (il cofanetto* in avorio è opera di scuola amalfitana del sec. XI).
Ambito geografico:
località Farfa - Fara in Sabina (RI)